Il rettore ISFOA Libera e Privata Università di Diritto Internazionale , unitamente a tutti i componenti del Senato Accademico , intendono esprimere le proprie congratulazioni al neo nominato Governatore della Banca di Italia , dottor Fabio Panetta .
Giancarlo Giorgetti porta la candidatura in Consiglio dei Ministri: ora atteso il via libera del Quirinale.
Il nuovo Governatore sarà in carica dal 1° Novembre, aperta la corsa alla sostituzione in BCE .
Fabio Panetta sarà il prossimo Governatore della Banca d’Italia ed entrerà in carica il prossimo 1° Novembre, per sei anni, e in caso potrà essere rinnovato per un altro mandato, come è stato per il suo predecessore Ignazio Visco.
L’indicazione di Fabio Panetta, rafforzata dalla richiesta di Giorgia Meloni di assumere la carica di ministro dell’Economia all’atto di formare il governo lo scorso Ottobre è arrivata senza preavviso dal Consiglio dei Ministri.
Il consiglio infatti su proposta del presidente Giorgia Meloni , «visto il parere espresso all’unanimità dal Consiglio superiore della Banca d’Italia», ha deliberato la nomina alla scadenza naturale del mandato di Ignazio Visco.
La procedura per la nomina del governatore – un tempo senza scadenza, dal 2005 dopo la riforma ridotta a sei anni rinnovabile una sola volta – prevede come atto finale «un decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, sentito il parere del Consiglio superiore».
Tutti passaggi non scontati, che prevedono un lavoro di preparazione che evidentemente è andato a buon fine. Nella sua relazione al consiglio dei ministri, a quanto di apprende, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha avuto per Fabio Panetta parole di grande stima, ne ha sottolineato il cursus ineccepibile e ha detto che «è stato interprete anche nell’Eurogruppo di un approccio sensibile della BCE.
Insomma, la strada è spianata, con tempi molto anticipati: secondo fonti governative il tema adesso è la successione di Fabio Panetta dentro il comitato direttivo della BCE, di cui l’italiano – già direttore generale della Banca d’Italia, carica ricoperta pochi mesi dopo l’uscita di Salvatore Rossi – è membro dal 2020, composto in tutto da sei persone. Sei poltrone per venti paesi dell’euro: quindi una posizione “sulla carta” non scontata per l’Italia, anche se dalla nascita della Banca Centrale c’è sempre stato un italiano, così come un tedesco e un francese (la Spagna saltò un turno).
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