ISFOA OSSERVATORIO : TASSO DI DETERIORAMENTO DEI CREDITI ALLE IMPRESE NEL 2023 AI LIVELLI PIU’ ALTI DEL PRE COVID SECONDO LO STUDIO ABI CERVED CONFERMANDO COSI IN MANIERA AUTOREVOLE  LA SITUAZIONE DI GRANDE CRISI DEL  MERCATO IMMOBILIARE IN ITALIA CHE COMPORTERA’ UNA NOTEVOLE RIDUZIONE DEI PREZZI E DELLE COMPRAVENDITE ED UN AUMENTO ESPONENZIALE DEI MUTUI E DELLE SPESE DI MANTENIMENTO CAUSATA DALLA  MAZZATA DELLA UNIONE EUROPEA PER EFFICIENTARE LE EMISSIONI

ISFOA OSSERVATORIO : TASSO DI DETERIORAMENTO DEI CREDITI ALLE IMPRESE NEL 2023 AI LIVELLI PIU’ ALTI DEL PRE COVID SECONDO LO STUDIO ABI CERVED CONFERMANDO COSI IN MANIERA AUTOREVOLE LA SITUAZIONE DI GRANDE CRISI DEL MERCATO IMMOBILIARE IN ITALIA CHE COMPORTERA’ UNA NOTEVOLE RIDUZIONE DEI PREZZI E DELLE COMPRAVENDITE ED UN AUMENTO ESPONENZIALE DEI MUTUI E DELLE SPESE

COME PREVISTO PUNTUALMENTE DAL 2021 E’ ARRIVATA LA TEMPESTA PERFETTA COSTITUITA DA FALLIMENTI LICENZIAMENTI INFLAZIONE STRETTA DI LIQUIDITA’ AUMENTO DEL COSTO DEL DENARO GLI EFFETTI DEVASTANTI DELLA GUERRA E DELLE SANZONI

 

RIFLETTERE PENSARE MEDITARE AVERE BUON SENSO ED ESSERE RAZIONALI SONO QUALITA’ BASILARI ED INNATE CHE PERO’ VANNO SVILUPPATE E COLTIVATE CON UNA ADEGUATA FORMAZIONE ACCADEMICA

RASSEGNA STAMPA CONSIDERAZIONI RIFLESSIONI COMMENTI OSSERVAZIONI SPUNTI SCENARI E PREVISIONI

Outlook ABI-Cerved 2023-2025, tasso di deterioramento dei crediti alle imprese: nel 2023 livelli più alti del pre-Covid
Inflazione, politica monetaria restrittiva della Bce con conseguente aumento dei tassi di interesse e rallentamento dell’economia si traducono in una nuova crescita dei crediti deteriorati (non performing loans) che nel prossimo biennio aumenteranno in maniera significativa rispetto ai livelli storicamente bassi registrati negli anni precedenti. In base alle stime di ABI e Cerved, infatti, nel 2023 il tasso di deterioramento del credito alle imprese (l’indicatore che esprime la percentuale dei crediti in bonis all’inizio del periodo che nel corso dell’anno diventano non performing) toccherà il 3,1% dal 2,2% del 2022, superando per la prima volta i valori pre-Covid che si attestavano nel 2019 a 2,9%.

Outlook ABI-Cerved 2023-2025, tasso di deterioramento dei crediti alle imprese: nel 2023 livelli più alti del pre-Covid
Nel 2024 si prevede poi un ulteriore aumento che porterà l’indice a raggiungere un picco del 3,8%, il valore più alto dal 2016, mentre nel 2025 la tendenza si invertirà, con una riduzione dei nuovi crediti deteriorati che riporterà il tasso di deterioramento al 3,1%, quindi sempre su valori più alti del 2019 ma ben lontani dai massimi fatti registrare nel 2012 (7,5%). Sono i principali risultati dell’Outlook ABI-Cerved 2023-2025, un report che ABI e Cerved realizzano periodicamente sulle stime dei flussi dei nuovi crediti deteriorati delle imprese (dati che oltre alle sofferenze includono i crediti che le banche devono classificare come inadempienze probabili o crediti scaduti), con dettagli dimensionali, per settore e per area geografica. Come mostrano gli ultimi dati ufficiali pubblicati dalla Banca d’Italia, il tasso di deterioramento dei crediti delle società non finanziarie, dopo il lieve aumento di fine 2022 (2,2% contro il 2,0% del quarto trimestre 2021), ha continuato a crescere anche nel primo trimestre del 2023 portandosi al 2,3% contro il 2,0% dello stesso periodo dello scorso anno. ABI e Cerved stimano che nella media del 2023 gli incrementi più alti riguarderanno le micro (da 2,4% al 3,3%) e le grandi imprese (dall’1% all’1,9%), e le aziende che operano nel settore industriale (dall’1,7% al 2,8%), soprattutto di media dimensione (dallo 0,9% al 2,4%) e situate nel Sud Italia (dal 2,8% al 4,0%).

Dopo il picco del 2024, a fine 2025 il tasso di deterioramento dei crediti si riporterà su valori simili o inferiori al 2023 in tutte le classi dimensionali di impresa. A livello settoriale la situazione è invece più eterogenea, con le costruzioni e l’agricoltura che peggioreranno la propria condizione rispetto al 2023 (rispettivamente dal 2,9% al 3,3% e dal 2,8% al 3,2%), benché le costruzioni risultino l’unico comparto a far osservare livelli più bassi del 2019 (3,3% contro il 4,0%). A livello territoriale, il Mezzogiorno è l’unica zona con un tasso di deterioramento in riduzione rispetto al 2019 (3,9% contro il 4,2% del 2019).

“Avevamo previsto che nel corso del 2023, a causa delle incognite derivanti dal contesto geo politico e con la fine certa delle misure emergenziali applicate nel periodo pandemico, i crediti deteriorati delle imprese sarebbero tornati a crescere. Il mercato però negli ultimi anni si è strutturato per gestire l’aumento dei volumi di Npl e sono maturate anche le politiche di gestione delle banche e degli operatori specializzati – afferma Andrea Mignanelli, Amministratore Delegato di Cerved Group (nella foto) –. In questa delicata fase economica, è necessario gestire gli Npl con stabilità e regole certe. Dati, algoritmi e tecnologie consentono di rendere più efficiente lo smaltimento dei crediti deteriorati, continuando a finanziare le imprese”.

“Inflazione elevata, orientamento restrittivo della politica monetaria e rallentamento dell’economia rischiano di portare ad una riacutizzazione dei rischi finanziari delle imprese, creando le condizioni per un aumento dei crediti deteriorati”. Questo il commento del Direttore Generale dell’ABI, Giovanni Sabatini, che ha aggiunto: “Al riguardo andrebbero, ad esempio, riviste tempestivamente alcune regole europee vigenti che penalizzano la rinegoziazione dei finanziamenti bancari”.

Le stime settoriali del tasso di deterioramento dei crediti alle imprese mostrano che tra il 2022 e il 2023 i nuovi crediti in default aumentano in tutti i comparti considerati, a partire dall’industria (dall’1,7% al 2,8%) e dall’agricoltura (dall’1,8% al 2,8%). I servizi rimangono il settore con il tasso di deterioramento più alto, pari al 3,2% (era il 2,3%), seguiti dalle costruzioni (2,9% dal 2,1%). La crescita dei tassi di default porta industria e servizi a superare i livelli pre-Covid (rispettivamente 2,3% e 2,8% nel 2019), mentre agricoltura e costruzioni rimangono al di sotto dei valori del 2019 (3,1% e 4,0% rispettivamente). Le stime indicano per il 2023 un aumento del tasso di deterioramento del credito alle imprese in tutte le aree del Paese. Il Sud e le Isole si confermano l’area con il tasso di default più elevato, portandosi dal 2,8% del 2022 al 4%; nonostante ciò, il Mezzogiorno è l’unica zona che rimane al di sotto dei livelli pre-Covid (4,2%). Un incremento consistente dei tassi di deterioramento si registra anche nel Nord, con il Nord Est che tocca il 2,3% partendo dall’1,6% dell’anno precedente e il Nord Ovest che passa dall’1,8% al 2,6%, superando entrambi i valori del 2019 (2,4% per il Nord Ovest e 2,1% nel Nord Est). Il Centro cresce di 1 punto percentuale e passa dal 2,7% del 2022 al 3,7% del 2023. Le previsioni dei flussi di nuovi Npl nel biennio 2024/2025 riflettono un quadro economico caratterizzato da grande incertezza e rallentamento dell’attività economica, con un deciso aumento dei nuovi crediti in default per le società non finanziarie: nel 2024 infatti il tasso di deterioramento si porterà al 3,8%, toccando valori che non si raggiungevano dal 2016, mentre nel 2025 calerà al 3,1% riportandosi ai livelli del 2023.

Nel 2024 l’aumento dei flussi di nuovi Npl interesserà ogni settore, con un peggioramento più accentuato per le costruzioni (dal 2,9% del 2023 al 3,9%), i servizi (dal 3,2% al 3,9%) e l’industria (dal 2,8% al 3,5%), che invece nel 2025 farà osservare il miglioramento più netto riportandosi al 2,7% (contro il 2,8% del 2023). Nonostante una discesa meno intensa (-0,6 punti percentuali rispetto al 2024), al termine del periodo di previsione quello delle costruzioni sarà l’unico settore che rimarrà al di sotto dei valori del 2019 (4%). L’agricoltura passerà dal 2,8% del 2023 al 3,4% del 2024, per poi ridursi nel 2025 al 3,2%, in aumento rispetto al 3,1% del 2019. A livello territoriale, nel 2024 si registrerà una crescita maggiore nel Nord-Ovest (dal 2,6% del 2023 al 3,4%), mentre il Sud e Isole (dal 4,0% al 4,6%) continueranno ad essere le zone più rischiose, seguite dal Centro (dal 3,7% al 4,4%). Al termine del periodo di previsione, solo il Mezzogiorno manterrà tassi inferiori rispetto al periodo pre-Covid (3,9% contro il 4,2% del 2019), convergendo verso i valori del Centro

TRASFORMA L’ ESPERIENZA IN LAUREA POICHE’ NELLA MODERNA SOCIETA’ SOLO CHI E’ DOTTORE VIENE VERAMENTE CONSIDERATO E VALORIZZATO

POTRESTI ESSERE GIA’ LAUREATO E NON SAPERLO E QUINDI AVER PERSO OPPORTUNITA’ DI CARRIERA ED AUMENTI DI STIPENDIO E SE PRESENTI UN CANDIDATO AVRAI UN IMPORTANTE RICONOSCIMENTO ECONOMICO OLTRE ALLA GRATITUDINE ETERNA DEL TUO CONOSCENTE .


La V.A.E. ( Validazione del Sapere Acquisito con l’ Esperienza ) è un dispositivo procedurale normativo avviato in Francia nel 2002 ed adottato anche da ISFOA Libera e Privata Università di Diritto Internazionale che permette a tutti coloro che hanno acquisito esperienza professionale di richiedere il rilascio di un diploma universitario .


Questo sistema di convalida dell’apprendimento non formale e informale si basa su una ampia esperienza di pratiche in materia di identificazione e riconoscimento dell’apprendimento pregresso e dell’esperienza professionale ed ha l’obiettivo di dare la possibilità a chi non possiede un titolo di studio , ma vanta esperienze professionali e competenze per ottenere un primo livello di qualifica , di accrescere il proprio livello di istruzione a livello accademico .

 

ISFOA HOCHSCHULE FÜR SOZIALWISSENSCHAFTEN UND MANAGEMENT Libera e Privata Università di Diritto Internazionale fin dalla sua costituzione avvenuta nel 1998 è caratterizzata e riconosciuta universalmente per la propria missione di Solidarietà , Sviluppo Sociale Culturale caratteristiche queste uniche che l’ hanno fatta diventare una delle più ambite e prestigiose università telematiche internazionali , possiede di conseguenza una consolidata reputazione che la qualifica come una organizzazione corretta , trasparente e veloce , soprattutto nella erogazione e destinazione dei fondi raccolti destinati ad opere di bene sia in Africa che in Italia . https://www.youtube.com/watch?v=8oA1Ap0vFYw

LOGO-ISFOA-scont-2021.png
   

I.S.F.O.A. HOCHSCHULE FÜR SOZIALWISSENSCHAFTEN UND MANAGEMENT   

LIBERA E PRIVATA UNITELEMATICA DI DIRITTO INTERNAZIONALE

FONDAZIONE ED ENTE MORALE DI RICERCA SENZA SCOPO DI LUCRO E DI INTERESSE GENERALE

Persona Giuridica Legalmente Costituita ed Autorizzata ai sensi del Codice Civile Svizzero ed in conformità della Costituzione Federale Svizzera , della Legge sull ‘ Educazione e sul Diritto Scolastico del Cantone Zugo e della Legge Federale sulla Promozione e sul Coordinamento del Settore Universitario Svizzero  .

Denominazione Autorizzata dalla SEFRI Segreteria di Stato per la Formazione la Ricerca e l’ Innovazione Scuole Universitarie della Confederazione Svizzera Dipartimento Federale dell’ Economia della Formazione e della Ricerca ed Approvata dall’ Ufficio Federale del Registro di Commercio  di Berna e del Cantone Zugo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto