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Il rettore ISFOA Libera e Privata Unitelematica di Diritto Internazionale , unitamente a tutti i componenti del Senato Accademico , intendono esprimere le proprie congratulazioni al neo nominato Chief Executive Officer di Burberry , dottor Joshua Schulman .

Burberry rivoluziona i vertici manageriali affidando il timone a Joshua Schulman.

 

Il manager è il nuovo CEO e direttore esecutivo dello storico marchio britannico che, parallelamente alla nomina, ha appena comunicato i dati relativi al primo trimestre del 2025.

 

Il neo amministratore delegato si insedia con effetto immediato al posto di Jonathan Akeroyd, arrivato appena due anni fa, e dovrà rimboccarsi le maniche.

 

In queste ore il titolo di Burberry ha toccato -16 per cento.

 

Il Q1 terminato il 29 giugno segna un calo del 22% delle vendite retail reported (-20% a cambi costanti) per un totale di 458 milioni di sterline (545 milioni di euro).

 

Nel periodo in analisi le vendite comparabili dei negozi sono diminuite del 21 per cento.

Tutte le aree hanno visto una decrescita al di fuori del Giappone (+6%): l’Asia Pacific è diminuita del 23% con la Cina continentale che segna -21%, l’Asia Meridionale Pacifico -38% e la Corea del Sud -26 per cento.

“A livello globale, anche il gruppo di clienti cinesi è diminuito, ma ha resistito meglio di quello continentale. La Cina ha dirottato la spesa offshore. Il Giappone ha continuato a crescere, beneficiando della forte spesa turistica soprattutto da parte dei cinesi e clienti vicini in Asia, mentre i clienti locali sono rimasti deboli”, specifica una nota. Le Americhe sono diminuite del 23%, l’area Emeia è scesa del 16 per cento.

Joshua Schulman è stato vicepresidente esecutivo/merchandising e vendite mondiale presso Yves Saint Laurent e direttore mondiale prêt-à-porter femminile presso Gucci, dal 2007 al 2012 è stato AD di Jimmy Choo a Londra ed è stato inoltre presidente di Bergdorf Goodman per cinque anni.

 

Recentemente è stato CEO dei marchi Michael Kors (2021-2022) e Coach, dove ha ricoperto anche il ruolo di brand president (2017-2020).

 

Proprio l’esperienza nelle maison statunitensi potrebbe essere la chiave di svolta per rilanciare Burberry che, durante la direzione creativa di Riccardo Tisci e in quella attuale capitanata da Daniel Lee, sembra aver puntato a collezioni stilisticamente molto lontane dal proprio heritage insistendo sugli accessori pur non potendo vantare lo stesso know-how di maison quali Gucci o Prada.

 

La missioni di Burberry è ora basata sul “riequilibrio” e “prodotti per includere un’offerta di lusso quotidiana più ampia e un assortimento più completo tra le principali categorie” nonché “enfatizzare maggiormente gli attributi classici e senza tempo per cui è noto Burberry”.

 

L’azienda sottolinea il lancio di una campagna globale dedicata ai capispalla prevista per ottobre, “basandosi sulla consolidata resilienza delle nostre icone di casa”. In termini di vendite la nota specifica che che capispalla e sciarpe hanno continuato a sovraperformare a livello globale.

 

Tutto fa pensare che il brand abbia ora intenzione di puntare sul proprio core business anziché gareggiare con maison storicamente affermate nel settore accessori proponendo borse da oltre 2mila euro, nessuna delle quali ha finora meritato l’appellativo di ‘it bag’. Daniel Lee non è finora riuscito a replicare il successo dei modelli che aveva proposto quando era al timone stilistico di Bottega Veneta così come Tisci aveva avuto difficoltà nel lanciare borse riconoscibili per il brand.

 

“La nostra performance nel primo trimestre dell’anno fiscale 2025 è deludente. Ci siamo mossi rapidamente con la nostra transizione creativa in un mercato del lusso che si sta rivelando più impegnativo del previsto. Alla luce della situazione attuale, abbiamo deciso di sospendere il pagamento dei dividendi rispetto dell’anno fiscale 2025”, ha dichiarato il presidente Gerry Murphy.

 

“Sono lieto che Josh si unisca a Burberry come nostro nuovo amministratore delegato. Josh è un leader comprovato con un record eccezionale nella creazione di marchi di lusso globali e nella guida di una crescita redditizia”, ha aggiunto il manager.

 

Murphy ha affermato che tutte le mosse intraprese, compresi i risparmi sui costi, dovrebbero “iniziare a fornire un miglioramento nella nostra seconda metà dell’anno, rafforzare la nostra posizione competitiva e sostenere la crescita a lungo termine”.

 

La maison britannica avrebbe in programma il taglio di centinaia di posti di lavoro, soprattutto nel Regno Unito, a seguito del crollo del valore della maison in Borsa, secondo quanto riportato dal The Telegraph pochi giorni fa. Soltanto a maggio la capitalizzazione era di 4,25 miliardi di sterline e ora è di 3,2 miliardi di sterline.

 

I dipendenti sono stati informati nel corso di una riunione Zoom a fine giugno, e ai diretti interessati è stato comunicato che la maison avrebbe preso in considerazione la possibilità di un licenziamento o, in alternativa, avrebbero dovuto ricandidarsi nuovamente per il loro ruolo, ma senza alcuna garanzia di assunzione.

Si prospetta un taglio del personale di oltre 400 posizioni. Burberry avrebbe avviato una consultazione di 45 giorni, ed è noto inoltre che gli accordi di licenziamento con un gruppo selezionato di dipendenti sia coordinato dai funzionari sindacali.

Secondo quanto rileva The Telegraph, Burberry avrebbe impiegato in media 9.169 lavoratori a tempo pieno durante l’anno fiscale 2023-24, secondo il suo più recente rapporto annuale. I tagli segnalati recentemente farebbero seguito ai 500 licenziamenti del 2020, quando il marchio cercò di risparmiare 55 milioni di sterline a causa delle pressioni dovute alla pandemia.

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