ISFOA OSSERVATORIO : NEL 2024 L’OSSERVATORIO ANCE PREVEDE UN CALO DEL -7,4% PER GLI INVESTIMENTI NELLA RIQUALIFICAZIONE ABITATIVA CONFERMANDO COSI IN MANIERA AUTOREVOLE  LA SITUAZIONE DI GRANDE CRISI DEL  MERCATO IMMOBILIARE IN ITALIA CHE COMPORTERA’ UNA NOTEVOLE RIDUZIONE DEI PREZZI E DELLE COMPRAVENDITE ED UN AUMENTO ESPONENZIALE DEI MUTUI E DELLE SPESE DI MANTENIMENTO CAUSATA DALLA  MAZZATA DELLA UNIONE EUROPEA PER EFFICIENTARE LE EMISSIONI

SFOA OSSERVATORIO : NEL 2024 L’OSSERVATORIO ANCE PREVEDE UN CALO DEL -7,4% PER GLI INVESTIMENTI NELLA RIQUALIFICAZIONE ABITATIVA CONFERMANDO COSI IN MANIERA AUTOREVOLE LA SITUAZIONE DI GRANDE CRISI DEL MERCATO IMMOBILIARE IN ITALIA CHE COMPORTERA’ UNA NOTEVOLE RIDUZIONE DEI PREZZI E DELLE COMPRAVENDITE ED UN AUMENTO ESPONENZIALE DEI MUTUI E DELLE SPESE DI MANTENIMENTO CAUSATA DALLA MAZZATA DELLA UNIONE EUROPEA PER EFFICIENTARE LE EMISSIONI

COME PREVISTO PUNTUALMENTE DAL 2021 E’ ARRIVATA LA TEMPESTA PERFETTA COSTITUITA DA FALLIMENTI LICENZIAMENTI INFLAZIONE STRETTA DI LIQUIDITA’ AUMENTO DEL COSTO DEL DENARO GLI EFFETTI DEVASTANTI DELLA GUERRA E DELLE SANZONI

 

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RASSEGNA STAMPA CONSIDERAZIONI RIFLESSIONI COMMENTI OSSERVAZIONI SPUNTI SCENARI E PREVISIONI

Se il 2023 è stato per le costruzioni un anno di tenuta grazie anche agli investimenti per la riqualificazione abitativa, il 2024 si preannuncia in calo.

Ad affermarlo l’Osservatorio congiunturale dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE).

Per l’anno in corso, infatti, si prevede un calo degli investimenti del 7,4% su base annua.

A pesare su questo dato il mancato apporto espansivo della manutenzione straordinaria, a seguito del venir meno dello strumento della cessione del credito/sconto in fattura.
La crescita nel 2023 e le tendenze dell’abitare

Secondo i dati l’Osservatorio congiunturale dell’Ance, la crescita stimata per il 2023 (+5%) risulta generalizzata a tutti i comparti e trainata, in particolare, dagli investimenti per la riqualificazione abitativa, stimolata ancora una volta dagli incentivi fiscali, oltre che dal comparto delle opere pubbliche, sul quale incidono positivamente due fattori: PNRR e chiusura fondi strutturali 2014-2020.

Per quanto riguarda, in particolare, il mercato immobiliare residenziale del 2023, l’Osservatorio congiunturale dell’ANCE ha sottolineato che nel corso del 2023 si sono intensificati i segnali negativi del mercato immobiliare residenziale emersi sul finire del 2022.

A conferma di ciò, gli ultimi dati dell’Agenzia delle Entrate indicano come nei primi 9 mesi del 2023 il numero di abitazioni compravendute diminuisca del -11,8% su base annua, sintesi di un inizio d’anno in calo del -8,3%, a cui seguono contrazioni più marcate nel secondo (-16,0%) e nel terzo trimestre (-10,4%).

Una tendenza negativa che risulta fortemente influenzata dalla politica monetaria restrittiva attuata dalla Bce, responsabile di aver limitato e reso più oneroso l’accesso al credito finalizzato all’acquisto della casa, che nel 60% dei casi assiste le transazioni abitative.

In aggiunta a ciò, il persistere su livelli elevati dell’inflazione lungo gran parte del 2023 ha continuato ad erodere i risparmi delle famiglie accumulati nei periodi più duri della pandemia, posticipandone le decisioni di investimento.

Ma, sebbene l’azione congiunta di questi fattori abbia temporaneamente ridimensionato il mercato, la domanda abitativa risulta ancora considerevole. Come evidenziato dall’Osservatorio, conferme in tal senso, peraltro, provengono anche dall’indagine multiscopo dell’ISTAT , dalla quale emerge che nel 2022 sono oltre 2 milioni le famiglie che hanno manifestato la volontà di cambiare casa (il 9,1% del totale).

Con la pandemia, le famiglie hanno iniziato a considerare l’abitazione come un ambiente multifunzionale, riscoprendo la sua centralità anche al di fuori della vita serale e festiva.

Così, come indicato dall’Osservatorio dell’ANCE , la casa è divenuta il luogo deputato allo studio, allo smart working e un rifugio sicuro nel quale coltivare non solo la propria intimità, ma anche le relazioni sociali.

Alla luce di questi fattori, la ricerca dell’abitazione si è orientata in una duplice direzione: la prima è quella di una soluzione caratterizzata da spazi adeguati e confortevoli in grado di rispondere alle esigenze e ai bisogni quotidiani delle persone; la seconda comprende una dimensione più collettiva, legata ai servizi di prossimità che il quartiere fornisce, fondamentali nel rendere un luogo vivibile e attraente.

I dati ISTAT relativi all’indagine multiscopo confermano le nuove esigenze legate all’abitare, con una quota non irrisoria di famiglie che riscontrano delle criticità in merito alla dimensione dell’abitazione (circa 3 milioni, ovvero il 12%).

Tale percentuale diventa nettamente più alta se si considera l’ambiente immediatamente circostante l’abitazione, per il quale oltre il 30% degli intervistati manifesta carenze nel trasporto pubblico e nella pulizia delle strade.

Tali evidenze pongono l’accento sulla necessità di una rigenerazione urbana delle città che, partendo dalla riqualificazione e dalla riorganizzazione degli spazi fisici, permetta non solo di restituire le aree condivise alla cittadinanza, ma anche di garantirne la fruibilità e lo sviluppo socio-economico.
Le previsioni per il 2024

Ma per il 2024 il quadro sembra destinato a cambiare.

Sempre in base a quanto rilevato dai dati dell’Osservatorio congiunturale dell’ANCE , la previsione è infatti di un calo degli investimenti in costruzioni del 7,4% su base annua.

Questo risultato risente del mancato apporto espansivo della manutenzione straordinaria (che nell’ultimo triennio è giunta a rappresentare il 40% del mercato), a seguito del venir meno dello strumento della cessione del credito/sconto in fattura.

Nel dettaglio, quest’anno per tale comparto si prevede una flessione tendenziale del 27% che riporta i livelli a quello pre-covid.

Segni negativi anche per la nuova edilizia abitativa (-4,7%) e non residenziale privato (-1%); di contro, si prevede un’ulteriore e importante crescita negli investimenti in opere pubbliche (+20%), legata alla necessaria accelerazione degli investimenti del PNRR, che assume un ruolo ancor più centrale per il sostegno all’economia e del settore delle costruzioni, a seguito del ridimensionamento del driver rappresentato dalle ristrutturazioni.

Secondo quanto rilevato dall’Osservatorio congiunturale dell’ANCE la previsione per il 2024 risente di un quadro macroeconomico particolarmente incerto, i cui mutamenti vanno di pari passo con l’evoluzione di tre fattori chiave: l’inflazione, la politica monetaria e le tensioni geopolitiche.

In particolare, un rientro dell’inflazione più rapido del previsto indurrebbe la Banca centrale europea a correggere i tassi di interesse verso il basso, aprendo dei margini per una prima ripartenza sia dei consumi che degli investimenti. D’altro canto, l’acuirsi del conflitto in Medio Oriente porrebbe una seria minaccia al transito di navi commerciali nelle rotte del Mar Rosso verso il canale di Suez, spingendo al rialzo i prezzi delle principali materie prime.

Fattori questi che portano a valutare con cautela l’andamento economico per l’anno in corso: i principali istituti di ricerca stimano, per il 2024, un aumento del PIL italiano più contenuto rispetto a quanto prospettato in estate, che si collocherebbe tra il +0,6% della Banca di Italia e il +0,9% della Commissione Europea.

Con riferimento alle costruzioni, le quali ovviamente risentono di tale contesto così complesso e instabile, la previsione dell’ANCE per il 2024 è di una riduzione del -7,4% degli investimenti in costruzioni.

Un risultato che risentirà del mancato apporto espansivo della manutenzione straordinaria (che nell’ultimo triennio è giunta a rappresentare il 40% del mercato), a seguito del venir meno dello strumento della cessione del credito/sconto in fattura.

Ciò riporterebbe il valore complessivo degli impieghi nel comparto su livelli di poco superiori a quelli pre–covid. Per tale comparto quest’anno si prevede una flessione tendenziale del -27%.

La previsione 2024 considera, viceversa, un’ulteriore e importante crescita negli investimenti in opere pubbliche (+20%), legata alla necessaria accelerazione degli investimenti del PNRR che assume un ruolo ancor più centrale per il sostegno all’economia e del settore delle costruzioni, a seguito del ridimensionamento del driver rappresentato dalle ristrutturazioni.

Secondo quanto evidenziato dall’Osservatorio dell’ANCE , le scadenze inderogabili del Pnrr, che hanno già determinando accelerazioni nelle fasi di aggiudicazione e consegna dei lavori, dovranno imporre una riduzione anche dei tempi per le realizzazioni, se si vogliono raggiungere gli ambiziosi obiettivi del Piano.

In caso contrario, l’Italia avrà perso una grandissima opportunità di sviluppo e di ammodernamento del Paese.

La crescita stimata per il comparto delle costruzioni non residenziali pubbliche nel 2024, corrispondente a maggiori investimenti per circa 10 miliardi di euro, è comunque prudente rispetto all’obiettivo del Piano, al fine di tenere conto dei possibili effetti della revisione del PNRR approvata a Novembre 2023 che oltre a determinare uno slittamento in avanti degli investimenti, con una loro maggiore concentrazione negli anni finali di Piano (2025-2026), provoca anche un posticipo delle rate di rimborso dei fondi europei, con conseguenti possibili tensioni sulla cassa e sulla liquidità necessaria a garantire regolari pagamenti alle imprese esecutrici dei lavori.

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La V.A.E. ( Validazione del Sapere Acquisito con l’ Esperienza ) è un dispositivo procedurale normativo avviato in Francia nel 2002 ed adottato anche da ISFOA Libera e Privata Università di Diritto Internazionale che permette a tutti coloro che hanno acquisito esperienza professionale di richiedere il rilascio di un diploma universitario .


Questo sistema di convalida dell’apprendimento non formale e informale si basa su una ampia esperienza di pratiche in materia di identificazione e riconoscimento dell’apprendimento pregresso e dell’esperienza professionale ed ha l’obiettivo di dare la possibilità a chi non possiede un titolo di studio , ma vanta esperienze professionali e competenze per ottenere un primo livello di qualifica , di accrescere il proprio livello di istruzione a livello accademico .

 

ISFOA HOCHSCHULE FÜR SOZIALWISSENSCHAFTEN UND MANAGEMENT Libera e Privata Università di Diritto Internazionale fin dalla sua costituzione avvenuta nel 1998 è caratterizzata e riconosciuta universalmente per la propria missione di Solidarietà , Sviluppo Sociale Culturale caratteristiche queste uniche che l’ hanno fatta diventare una delle più ambite e prestigiose università telematiche internazionali , possiede di conseguenza una consolidata reputazione che la qualifica come una organizzazione corretta , trasparente e veloce , soprattutto nella erogazione e destinazione dei fondi raccolti destinati ad opere di bene sia in Africa che in Italia .

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