ISFOA OSSERVATORIO : NEGLI STATI UNITI RECORD DI BANCAROTTE ARRIVATE AI MASSIMI DEL 2010 OLTRE 400 NEI PRIMI SETTE MESI DEL 2023 CONFERMANDO COSI IN MANIERA AUTOREVOLE  LA SITUAZIONE DI GRANDE CRISI DEL  MERCATO IMMOBILIARE IN ITALIA CHE COMPORTERA’ UNA NOTEVOLE RIDUZIONE DEI PREZZI E DELLE COMPRAVENDITE ED UN AUMENTO ESPONENZIALE DEI MUTUI E DELLE SPESE DI MANTENIMENTO CAUSATA ALLA  MAZZATA DELLA UNIONE EUROPEA PER EFFICIENTARE LE EMISSIONI

ISFOA OSSERVATORIO : NEGLI STATI UNITI RECORD DI BANCAROTTE ARRIVATE AI MASSIMI DEL 2010 OLTRE 400 NEI PRIMI SETTE MESI DEL 2023 CONFERMANDO COSI IN MANIERA AUTOREVOLE LA SITUAZIONE DI GRANDE CRISI DEL MERCATO IMMOBILIARE IN ITALIA CHE COMPORTERA’ UNA NOTEVOLE RIDUZIONE DEI PREZZI E DELLE COMPRAVENDITE ED UN AUMENTO ESPONENZIALE DEI MUTUI E DELLE SPESE DI MANTENIMENTO CAUSATA ALLA MAZZATA DELLA UNIONE EUROPEA PER EFFICIENTARE LE EMISSIONI
COME PREVISTO PUNTUALMENTE DAL 2021 E’ ARRIVATA LA TEMPESTA PERFETTA COSTITUITA DA FALLIMENTI LICENZIAMENTI INFLAZIONE STRETTA DI LIQUIDITA’ AUMENTO DEL COSTO DEL DENARO GLI EFFETTI DEVASTANTI DELLA GUERRA E DELLE SANZONI

 

RIFLETTERE PENSARE MEDITARE AVERE BUON SENSO ED ESSERE RAZIONALI SONO QUALITA’ BASILARI ED INNATE CHE PERO’ VANNO SVILUPPATE E COLTIVATE CON UNA ADEGUATA FORMAZIONE ACCADEMICA

RASSEGNA STAMPA CONSIDERAZIONI RIFLESSIONI COMMENTI OSSERVAZIONI SPUNTI SCENARI E PREVISIONI

Bancarotte in USA ai massimi dal 2010 , solo a Luglio 64 aziende hanno portato i libri in tribunale , oltre 400 nei primi sette mesi: colpiti consumi discrezionali, industria e sanità .

 

Negli Stati Uniti il rialzo dei tassi d’interesse e l’inflazione si abbattono sulle imprese più fragili e indebitate

L’ultimo crack eccellente è dei primi di agosto: ha travolto Yellow, da 99 anni tra i protagonisti del trasporto su gomma negli Stati Uniti.

Un gruppo rilevante, cifre alla mano: quartier generale in Tennessee e 30.000 dipendenti, 5,2 miliardi di dollari di fatturato annuale, dodicimila automezzi in strada da una costa all’altra il Paese, decine di terminali merci.

Né si tratta di una curiosità da mezza estate: non è stato il primo e probabilmente non sarà l’ultimo grande collasso.

Quest’anno è già toccato ad altri nomi di prestigio allungare l’elenco delle vittime di dichiarazioni di crisi e amministrazioni controllate – dal retailer nazionale nei prodotti per la casa Bed, Bath and Beyond, al gruppo di leasing di aerei Voyager, da un operatore di data center del calibro di Cyxtera al produttore di tecnologie medicali specializzate nell’imaging ViewRay.

Il totale dei caduti fa notizia. Oltre 400, abbastanza da trasformare il 2023, sotto i colpi di incognite economiche e sui tassi d’interesse, in un anno da record per le «bankruptcies».

Senza precedenti, per l’esattezza, dall’era della grande crisi finanziaria e recessione a cavallo del 2010, quando in sette mesi quel destino toccò a 530 imprese.

È quasi già ora alla pari con i 408 dell’intero 2021, un anno ancora all’ombra della pandemia.

S&P Global Market Intelligence, che tiene questa contabilità, ha calcolato che soltanto a Luglio abbiano portato i libri in tribunale 64 aziende, il massimo da Marzo e una brusca accelerazione dalle 54 di maggio, quando un declino aveva fatto sperare.

Quasi sempre si tratta di società influenti: delle 400 e più andate a gambe all’aria da Gennaio, diverse hanno riportato asset da decine, centinaia e, in una decina di casi, di oltre un miliardo di dollari.

Sedici avevano oltre un miliardo di passività.

Uno sguardo ulteriore ai recenti nomi piegati da crisi mostra, oltretutto, la diffusione strisciante attraverso molteplici comparti: Party City nelle catene per il tempo libero, Serta Simmons nei materassi, Silicon Valley Bank, forse la più nota per il ruolo di sedicesima banca USA e finanziatrice di Silicon Valley.

Ancora Diebold nel fintech, Monitronics nei sistemi di sicurezza, Wesco Aircraft nella componentistica per l’aviazione ed Envision Healthcare nel collocamento di personale medico.

Se, insomma, i consumi discrezionali guidano i crack da inizio anno con 48 bancarotte, l’industria è subito a ruota con 45 e la sanità incalza con 39.

Gruppi industriali, in realtà, hanno dominato la classifica nel mese di Luglio con nove tracolli.

Alcuni osservatori sottolineano che spesso le imprese in crisi sono vittima di se stesse, troppo fragili e indebitate, particolarmente esposte a crisi con la fine dell’era del denaro a costo zero, se non parte di una salutare «potatura» per la Corporate America.

Nella saga di Yellow di certo giocano tutti questi elementi: i vertici della storica azienda di trasporto e logistica hanno denunciato tese relazioni sindacali quale ostacolo a disegni di rilancio. Gli analisti hanno evidenziato come da anni fosse ormai in grave affanno tanto finanziario che di leadership.

E come impennate dei tassi e dei costi del carburante siano così diventate un colpo di grazia.

Segno di problemi irrisolti, aveva persino ricevuto senza saperne trar profitto un controverso prestito anti-pandemia da 700 milioni nel 2020, concesso dall’allora amministrazione Trump adducendo ragioni di sicurezza nazionale della supply chain.

Un rapporto bipartisan del Congresso successivamente lo condannò come del tutto ingiustificato e rischioso.

Ma l’allargarsi del ventaglio di crisi aziendali può diventare più di una somma di casi particolari.

Proprio la Fed di New York ha rivelato possibili ostacoli sulla strada della tenuta senza traumi dell’economia.

Il debito accumulato sulle carte di credito dai consumatori, finora pilastro della crescita, ha superato la vetta record dei mille miliardi, spinto da interessi in ascesa nonostante le insolvenze siano ancora sotto controllo.

Sul fronte della Corporate America, Moody’s ha declassato dieci banche di media dimensione e ammonito che altre potrebbero, a loro volta, vedere la redditività sotto pressione.

Le trimestrali delle grandi imprese hanno mostrato tra Aprile e Giugno un calo degli utili attorno al 5,2 per cento.

Abbastanza quantomeno per legittimare il giudizio di S&P nel tenere costantemente aggiornato il catalogo delle amministrazioni controllate: ci si trova in un «difficile clima operativo».

TRASFORMA L’ ESPERIENZA IN LAUREA POICHE’ NELLA MODERNA SOCIETA’ SOLO CHI E’ DOTTORE VIENE VERAMENTE CONSIDERATO E VALORIZZATO

POTRESTI ESSERE GIA’ LAUREATO E NON SAPERLO E QUINDI AVER PERSO OPPORTUNITA’ DI CARRIERA ED AUMENTI DI STIPENDIO E SE PRESENTI UN CANDIDATO AVRAI UN IMPORTANTE RICONOSCIMENTO ECONOMICO OLTRE ALLA GRATITUDINE ETERNA DEL TUO CONOSCENTE .


La V.A.E. ( Validazione del Sapere Acquisito con l’ Esperienza ) è un dispositivo procedurale normativo avviato in Francia nel 2002 ed adottato anche da ISFOA Libera e Privata Università di Diritto Internazionale che permette a tutti coloro che hanno acquisito esperienza professionale di richiedere il rilascio di un diploma universitario .


Questo sistema di convalida dell’apprendimento non formale e informale si basa su una ampia esperienza di pratiche in materia di identificazione e riconoscimento dell’apprendimento pregresso e dell’esperienza professionale ed ha l’obiettivo di dare la possibilità a chi non possiede un titolo di studio , ma vanta esperienze professionali e competenze per ottenere un primo livello di qualifica , di accrescere il proprio livello di istruzione a livello accademico .

 

ISFOA HOCHSCHULE FÜR SOZIALWISSENSCHAFTEN UND MANAGEMENT Libera e Privata Università di Diritto Internazionale fin dalla sua costituzione avvenuta nel 1998 è caratterizzata e riconosciuta universalmente per la propria missione di Solidarietà , Sviluppo Sociale Culturale caratteristiche queste uniche che l’ hanno fatta diventare una delle più ambite e prestigiose università telematiche internazionali , possiede di conseguenza una consolidata reputazione che la qualifica come una organizzazione corretta , trasparente e veloce , soprattutto nella erogazione e destinazione dei fondi raccolti destinati ad opere di bene sia in Africa che in Italia .

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I.S.F.O.A. HOCHSCHULE FÜR SOZIALWISSENSCHAFTEN UND MANAGEMENT   

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Denominazione Autorizzata dalla SEFRI Segreteria di Stato per la Formazione la Ricerca e l’ Innovazione Scuole Universitarie della Confederazione Svizzera Dipartimento Federale dell’ Economia della Formazione e della Ricerca ed Approvata dall’ Ufficio Federale del Registro di Commercio  di Berna e del Cantone Zugo

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