ISFOA OSSERVATORIO : IL RAPPORTO CRESME STIMA IN ITALIA UN ESBORSO DI 320 MILIARDI DI EURO PER POTER OTTEMPERARE ALLA DIRETTIVA EUROPEA CASE GRREN DOVENDO INTERVENIRE SU 3,2 MILIONI DI ABITAZIONI CONSIDERANDO CIRCA 35MILA EURO PER 100 METRI QUADRATI E CONSEGUENTI SVALUTAZIONI ANCHE DEL 40% RISPETTO AL VALORE ATTUALE SE QUESTI INTERVENTI NON DOVESERE ESSERE REALIZZATI CONFERMANDO COSI IN MANIERA AUTOREVOLE  LA SITUAZIONE DI GRANDE CRISI DEL  MERCATO IMMOBILIARE IN ITALIA CHE COMPORTERA’ UNA NOTEVOLE RIDUZIONE DEI PREZZI E DELLE COMPRAVENDITE ED UN AUMENTO ESPONENZIALE DEI MUTUI E DELLE SPESE DI MANTENIMENTO CAUSATA DALLA  MAZZATA DELLA UNIONE EUROPEA PER EFFICIENTARE LE EMISSIONI

ISFOA OSSERVATORIO : IL RAPPORTO CRESME STIMA IN ITALIA UN ESBORSO DI 320 MILIARDI DI EURO PER POTER OTTEMPERARE ALLA DIRETTIVA EUROPEA CASE GRREN DOVENDO INTERVENIRE SU 3,2 MILIONI DI ABITAZIONI CONSIDERANDO CIRCA 35MILA EURO PER 100 METRI QUADRATI E CONSEGUENTI SVALUTAZIONI ANCHE DEL 40% RISPETTO AL VALORE ATTUALE SE QUESTI INTERVENTI NON DOVESERE ESSERE REALIZZATI CONFERMANDO COSI IN MANIERA AUTOREVOLE LA SITUAZIONE DI GRANDE CRISI DEL MERCATO IMMOBILIARE IN ITALIA CHE COMPORTERA’ UNA NOTEVOLE RIDUZIONE DEI PREZZI E DELLE COMPRAVENDITE ED UN AUMENTO ESPONENZIALE DEI MUTUI E DELLE SPESE DI MANTENIMENTO CAUSATA DALLA MAZZATA DELLA UNIONE EUROPEA PER EFFICIENTARE LE EMISSIONI

 

COME PREVISTO PUNTUALMENTE DAL 2021 E’ ARRIVATA LA TEMPESTA PERFETTA COSTITUITA DA FALLIMENTI LICENZIAMENTI INFLAZIONE STRETTA DI LIQUIDITA’ AUMENTO DEL COSTO DEL DENARO GLI EFFETTI DEVASTANTI DELLA GUERRA E DELLE SANZONI

 

RIFLETTERE PENSARE MEDITARE AVERE BUON SENSO ED ESSERE RAZIONALI SONO QUALITA’ BASILARI ED INNATE CHE PERO’ VANNO SVILUPPATE E COLTIVATE CON UNA ADEGUATA FORMAZIONE ACCADEMICA

RASSEGNA STAMPA CONSIDERAZIONI RIFLESSIONI COMMENTI OSSERVAZIONI SPUNTI SCENARI E PREVISIONI

 

Cresme: servono 320 miliardi per 3,2 milioni di case green

 

Lo studio. Il rapporto Cresme-Symbola sulla riqualificazione energetica degli edifici fa i conti anche sull’adeguamento del patrimonio alla Direttiva UE.

 

E’ un conto a tanti zeri che supera di molto il già salato bilancio del superbonus: per rendere green 3,2 milioni di immobili con la sforbiciata del 16% dei consumi energetici entro il 2030 come impone la direttiva europea recentemente approvata, serviranno 320 miliardi circa o – secondo un calcolo più benevolo – 285 miliardi di euro.

 

Lo mette nero su bianco il rapporto «Valore dell’Abitare» elaborato da Cresme e Symbola promosso da Assimpredil Ance di Milano insieme a European Climate Foundation .

 

Lo studio contiene un’ampia disamina della situazione energetica degli immobili, il loro censimento e soprattutto gli strumenti per renderli efficienti e sostenibili.

 

«Il tema degli incentivi continuerà a essere centrale – spiega il report -. Non sarà possibile farne a meno ma certo l’approccio dovrà essere più rigoroso di quello utilizzato dal superbonus: dovremo introdurre nel mercato incentivi più circoscritti, non fuori scala, con tempi più lunghi e soprattutto con effetti misurabili in termini di performance».

 

Le performance appunto sono al centro dell’analisi di Cresme-Symbola e «dalle nostre stime un buon intervento di efficientamento energetico, fatto bene, con tutti i crismi, può abbattere la bolletta energetica del 40 per cento».

LA DIRETTIVA GREEN

Sono due i sistemi di calcolo del rapporto sulla riqualificazione energetica del patrimonio abitativo italiano.

La prima tiene conto dei dati ENEA sul Superbonus al 31 Ottobre 2023.

Applicando la riduzione del 15% corrispondente alla nuova Classe G (superata poi dalla nuova direttiva ma sostanzialmente identica negli effetti di calcolo) si è considerato «uno stock edilizio residenziale formato da 32.302.242 abitazioni in 12.539.173 edifici», spiega il Cresme.

Le abitazioni più energivore sono 3.215.242 unità di cui 578.345 abitazioni in case unifamiliari e 2.636.897 abitazioni in condominio.

Per stimare l’entità dell’investimento necessario a riqualificare energeticamente il 15% del parco immobiliare con le peggiori performance energetiche sono stati utilizzati i dati del Super Ecobonus.

Il dossier applica l’importo medio dell’intervento condotto nell’ambito del Superbonus su un edificio monofamiliare (114.217 euro) ai 578.345 edifici monofamiliari con le peggiori performance energetiche: qui il valore dell’investimento sulle abitazioni monofamiliari più energivore è di 66 miliardi.

Più importanti le cifre nei condomini: qui il massimale si aggira sui 96mila euro che moltiplicato per 2,6 milioni di appartamenti con le peggiori performance energetiche dà un totale di 253,1 miliardi di euro.

«L’investimento complessivo, stimato sulla base del costo degli interventi condotti nell’ambito del Superbonus, è di 319,2 miliardi di euro», conclude il rapporto. Mentre invece utilizzando il criterio di stima del PNIEC l’investimento si abbasserebbe a 258,4 miliardi di euro.

IL SUPERBONUS

Cresme e Symbola si cimentano anche nei conti sulla madre di tutte le forme di incentivo energetico, il supebonus. Innanzitutto la ripartizione del 110% per settori: una mangiatoia alla quale hanno attinto tutti.

Il 34% è andato allo Stato, il 13% alle banche e agli intermediari, il 13% al mondo della progettazione e infine il 40% al settore delle costruzioni.

Ma scavando in quest’ultimo dato, dice Cresme, il 60% è andato all’industria e solo il 40% alle imprese del mattone.

Il secondo dato che salta agli occhi è quello sui conti dell’incentivo.

Secondo i calcoli del rapporto il saldo tra entrate e uscite del superbonus vale per lo Stato 56,5 miliardi di euro se si considerano tutte le voci, comprese quelle sui minori incassi delle imposte sull’energia inclusa l’inflazione.

Per l’80% delle famiglie italiane almeno una certezza c’è: la casa. O forse sarebbe meglio dire, c’era. L’approvazione della Direttiva Comunitaria sulle abitazioni green sta creando un certo scompiglio.

Ora, per quanto in linea di principio l’intento di rendere le case più efficienti da un punto di vista energetico e ambientale non faccia una piega, sul lato pratico non è così semplice.

Ci sono stime che valutano spese ingenti per mettere a regime gli appartamenti (nell’ordine dei 35mila euro per 100 metri quadri) e conseguenti svalutazioni degli immobili (anche intorno al 40%) rispetto al valore attuale se questi provvedimenti non vengono realizzati.

Quindi? Chi non ha la disponibilità economica per far fronte a questo impegno ha un problema non da poco.

Non soltanto chi vive in condominio ma anche, e forse soprattutto, chi abita in case singole dove cioè la spesa non può essere condivisa. Rischiano di non essere sufficienti le agevolazioni previste per gli interventi necessari (50%).

Per quanto al momento non sia previsto l’obbligo di adeguarsi alla normativa, non farlo significa un depauperamento dell’alloggio.

Chi, dunque, avesse fatto sacrifici per acquistare casa con la prospettiva di lasciarla ai figli, per esempio, si ritroverebbe ad avere un bene che potrebbe valere poco più della metà. E qui una considerazione da fare c’è.

TRASFORMA L’ ESPERIENZA IN LAUREA POICHE’ NELLA MODERNA SOCIETA’ SOLO CHI E’ DOTTORE VIENE VERAMENTE CONSIDERATO E VALORIZZATO

POTRESTI ESSERE GIA’ LAUREATO E NON SAPERLO E QUINDI AVER PERSO OPPORTUNITA’ DI CARRIERA ED AUMENTI DI STIPENDIO E SE PRESENTI UN CANDIDATO AVRAI UN IMPORTANTE RICONOSCIMENTO ECONOMICO OLTRE ALLA GRATITUDINE ETERNA DEL TUO CONOSCENTE .


La V.A.E. ( Validazione del Sapere Acquisito con l’ Esperienza ) è un dispositivo procedurale normativo avviato in Francia nel 2002 ed adottato anche da ISFOA Libera e Privata Università di Diritto Internazionale che permette a tutti coloro che hanno acquisito esperienza professionale di richiedere il rilascio di un diploma universitario .


Questo sistema di convalida dell’apprendimento non formale e informale si basa su una ampia esperienza di pratiche in materia di identificazione e riconoscimento dell’apprendimento pregresso e dell’esperienza professionale ed ha l’obiettivo di dare la possibilità a chi non possiede un titolo di studio , ma vanta esperienze professionali e competenze per ottenere un primo livello di qualifica , di accrescere il proprio livello di istruzione a livello accademico .

 

ISFOA HOCHSCHULE FÜR SOZIALWISSENSCHAFTEN UND MANAGEMENT Libera e Privata Università di Diritto Internazionale fin dalla sua costituzione avvenuta nel 1998 è caratterizzata e riconosciuta universalmente per la propria missione di Solidarietà , Sviluppo Sociale Culturale caratteristiche queste uniche che l’ hanno fatta diventare una delle più ambite e prestigiose università telematiche internazionali , possiede di conseguenza una consolidata reputazione che la qualifica come una organizzazione corretta , trasparente e veloce , soprattutto nella erogazione e destinazione dei fondi raccolti destinati ad opere di bene sia in Africa che in Italia .

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