ISFOA OSSERVATORIO :  CRIF RATINGS CERTIFICA CHE I TASSI DI INSOLVENZA DELLE IMPRESE SONO AUMENTATI AL 3% REGITRANDO UN BALZO DEL 25% RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DEL 2022

CONFERMANDO COSI IN MANIERA AUTOREVOLE  LA SITUAZIONE DI GRANDE CRISI DEL  MERCATO IMMOBILIARE IN ITALIA CHE COMPORTERA’ UNA NOTEVOLE RIDUZIONE DEI PREZZI E DELLE COMPRAVENDITE ED UN AUMENTO ESPONENZIALE DEI MUTUI E DELLE SPESE DI MANTENIMENTO CAUSATA DALLA  MAZZATA DELLA UNIONE EUROPEA PER EFFICIENTARE LE EMISSIONI

ISFOA OSSERVATORIO :  CRIF RATINGS CERTIFICA CHE I TASSI DI INSOLVENZA DELLE IMPRESE SONO AUMENTATI AL 3% REGITRANDO UN BALZO DEL 25% RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DEL 2022

CONFERMANDO COSI IN MANIERA AUTOREVOLE  LA SITUAZIONE DI GRANDE CRISI DEL  MERCATO IMMOBILIARE IN ITALIA CHE COMPORTERA’ UNA NOTEVOLE RIDUZIONE DEI PREZZI E DELLE COMPRAVENDITE ED UN AUMENTO ESPONENZIALE DEI MUTUI E DELLE SPESE DI MANTENIMENTO CAUSATA DALLA  MAZZATA DELLA UNIONE EUROPEA PER EFFICIENTARE LE EMISSIONI

 

COME PREVISTO PUNTUALMENTE DAL 2021  E’ ARRIVATA LA TEMPESTA PERFETTA COSTITUITA DA FALLIMENTI LICENZIAMENTI INFLAZIONE STRETTA DI LIQUIDITA’ AUMENTO DEL COSTO DEL DENARO GLI EFFETTI DEVASTANTI DELLA GUERRA  E DELLE SANZONI

 

RIFLETTERE PENSARE MEDITARE AVERE BUON SENSO ED ESSERE RAZIONALI SONO QUALITA’ BASILARI ED INNATE CHE PERO’ VANNO SVILUPPATE E COLTIVATE CON UNA ADEGUATA FORMAZIONE ACCADEMICA

RASSEGNA STAMPA CONSIDERAZIONI RIFLESSIONI COMMENTI OSSERVAZIONI SPUNTI SCENARI E PREVISIONI

Crif Ratings: aumento dei default più alto nei settori leisure e alimentari

 

I settori più colpiti sono quelli più esposti a energia e inflazione

Un balzo a due cifre in un anno.

Inflazione, tassi in rapida risalita e previsioni di crescita che si assottigliano non potevano non avere effetti anche sulla rischiosità creditizia delle imprese italiane.

Nel 2022 – per la prima volta dal 2013 – il tasso di default per le imprese italiane è infatti cresciuto al 2,4% rispetto al minimo storico del 1,6% registrato a dicembre 2021.

Un ulteriore lieve incremento è proseguito anche nel corso del primo semestre 2023, in cui i tassi di default hanno raggiunto il 2,5 per cento. E la risalita non si ferma.

Le stime per la fine del 2023 – al netto di un quadro di una crescita economica reale limitata, lo stop ai bonus, l’aumento dei prezzi delle materie prime (ulteriormente appesantiti dalla guerra in Medioriente) e il rialzo dei tassi per contrastare l’inflazione – indicano che i tassi di default delle imprese italiane raggiungeranno, con ogni probabilità, il 3%, pari a un balzo del 25% rispetto allo stesso periodo del 2022.

È la fotografia che emerge dal Corporate credit outlook 2023 di Crif Ratings, che sarà presentato oggi, in occasione dell’evento Tomorrow Speaks di Crif.

Si tratta dell’analisi dell’andamento della rischiosità delle imprese non finanziarie italiane, condotta da Crif Ratings, sulla totalità delle società di capitali italiane.

«Il persistere dell’attuale situazione d’incertezza anche per i prossimi trimestri – ha spiegato Luca D’Amico, ceo di Crif Ratings – lascia presagire un’accelerazione della progressione dei tassi di default anche nel 2024, la cui magnitudine sarà funzione della velocità con cui si normalizzeranno i principali indicatori macroeconomici, a partire dal tasso di inflazione».

In pratica, più il quadro macroeconomico si farà o resterà critico, più i tassi di rischiosità proseguiranno la crescita.

«In questo scenario macroeconomico complesso, con il rischio che le “probability of default” si deteriorino anche più rapidamente delle attese, l’innovazione è una leva fondamentale per chi si occupa di credito – ha aggiunto Paolo Testi, senior advisor di Crif –. Innovare significa evolvere le tecniche di pricing e di valutazione del merito creditizio, non solo nella logica dell’efficienza, ma anche in quello dell’efficacia, quindi nella capacità di valutare correttamente il rischio di un’impresa in un mondo nel quale i bilanci (storici) perdono di valore e tutto si sposta su un futuro che è però difficile da prevedere e valutare».

Sulla base degli ultimi trimestri 2022, emerge come i settori più colpiti siano quelli anche più esposti all’inflazione, alla dinamica dei prezzi di materie prime ed energia o quelli che storicamente fanno maggiormente ricorso all’indebitamento finanziario.

Si tratta del leisure (turismo e tempo libero, già colpiti duramente dalla pandemia).

Ma anche alimentare, trasporti e logistica, commercio al dettaglio, che hanno fatto segnare rispetto a fine 2021 incrementi dei tassi di default di un punto percentuale negli ultimi 18 mesi. Il settore più resiliente, senza incrementi di tassi di default, è stato il farmaceutico.

Sinora più limitato l’impatto su uno dei comparti storicamente più rischioso, ovvero l’edilizia, in virtù del fatto che ha beneficiato dei bonus e di tutte le misure di supporto messe in atto negli ultimi due anni.

Tuttavia, proprio per il loro venir meno, l’analisi di Crif stima che nei prossimi trimestri una crescita del tasso di default possa manifestarsi in maniera potenzialmente più rilevante e repentina rispetto alla media nazionale.

Eterogenea anche la distribuzione geografica, con il sud e le isole che hanno storicamente i livelli più elevati e infatti i tassi di default sono già in risalita oltre il 3% nel secondo trimestre 2023.

Stesso trend per il nord-ovest (qui sono già oltre il 2% nel II trimestre 2023).

Situazione migliore nel nord-est (entro il 2% da due anni).

Guardando agli sconfinamenti sulle linee di credito concesse, il turismo già evidenziava una percentuale non trascurabile del 5%, seguito da costruzioni e commercio al dettaglio, vicine al 4% (il dato medio italiano è pari al 3 per cento).

Infine, rispetto a un anno fa, circa il 12% delle imprese italiane ha incrementato l’uso delle proprie linee di credito oltre il 75%, con picchi intorno al 14% per tessile e abbigliamento, turismo e tempo libero e commercio al dettaglio.

TRASFORMA L’ ESPERIENZA IN LAUREA POICHE’ NELLA MODERNA SOCIETA’ SOLO CHI E’ DOTTORE VIENE VERAMENTE CONSIDERATO E VALORIZZATO

POTRESTI ESSERE GIA’ LAUREATO E NON SAPERLO E QUINDI AVER PERSO OPPORTUNITA’ DI CARRIERA ED AUMENTI DI STIPENDIO E SE PRESENTI UN CANDIDATO AVRAI UN IMPORTANTE RICONOSCIMENTO ECONOMICO OLTRE ALLA GRATITUDINE ETERNA DEL TUO CONOSCENTE .

                                     
La V.A.E. ( Validazione del Sapere Acquisito con l’ Esperienza ) è un dispositivo procedurale normativo avviato in Francia nel 2002 ed adottato anche da ISFOA Libera e Privata Università di Diritto Internazionale che permette a tutti coloro che hanno acquisito esperienza professionale di richiedere il rilascio di un diploma universitario .


Questo sistema di convalida dell’apprendimento non formale e informale si basa su una ampia esperienza di pratiche in materia di identificazione e riconoscimento dell’apprendimento pregresso e dell’esperienza professionale ed ha l’obiettivo di dare la possibilità a chi non possiede un titolo di studio , ma vanta esperienze professionali e competenze per ottenere un primo livello di qualifica , di accrescere il proprio livello di istruzione a livello accademico .

 

ISFOA HOCHSCHULE FÜR SOZIALWISSENSCHAFTEN UND MANAGEMENT Libera e Privata Università di Diritto Internazionale fin dalla sua costituzione avvenuta nel 1998 è caratterizzata e riconosciuta universalmente per la propria missione di Solidarietà , Sviluppo Sociale Culturale caratteristiche queste uniche che l’ hanno fatta diventare una delle più ambite e prestigiose università telematiche internazionali , possiede di conseguenza una consolidata reputazione che la qualifica come una organizzazione corretta , trasparente e veloce , soprattutto nella erogazione e destinazione dei fondi raccolti destinati ad opere di bene sia in Africa che in Italia .

https://www.youtube.com/watch?v=8oA1Ap0vFYw

   

I.S.F.O.A. HOCHSCHULE FÜR SOZIALWISSENSCHAFTEN UND MANAGEMENT   

LIBERA E PRIVATA UNITELEMATICA DI DIRITTO INTERNAZIONALE

FONDAZIONE ED ENTE MORALE DI RICERCA SENZA SCOPO DI LUCRO E DI INTERESSE GENERALE

Persona Giuridica Legalmente Costituita ed Autorizzata ai sensi del Codice Civile Svizzero ed in conformità della Costituzione Federale Svizzera , della Legge sull ‘ Educazione e sul Diritto Scolastico del Cantone Zugo e della Legge Federale sulla Promozione e sul Coordinamento del Settore Universitario Svizzero  .

Denominazione Autorizzata dalla SEFRI Segreteria di Stato per la Formazione la Ricerca e l’ Innovazione Scuole Universitarie della Confederazione Svizzera Dipartimento Federale dell’ Economia della Formazione e della Ricerca ed Approvata dall’ Ufficio Federale del Registro di Commercio  di Berna e del Cantone Zugo

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