Il rettore ISFOA Libera e Privata Università di Diritto Internazionale , unitamente a tutti i componenti del Senato Accademico , intendono esprimere il proprio cordoglio alla Famiglia ed a tutte le risorse umane del Gruppo Rigamonti , per la scomparsa di Emilio Rigamonti .
Emilio Rigamonti , 92 anni , per decenni alla guida dello storico salumificio delle bresaole valtellinesi fondato nel 1913 dal padre è morto a Sondrio , stroncato da un malore .
L’azienda porta ancora oggi il nome di famiglia, anche se dal 2011 è di proprietà della multinazionale brasiliana delle carni JBS .
Emilio Rigamonti si è accasciato a terra attorno all’ora di pranzo . Lascia la moglie e una figlia .
«Ci uniamo al dolore della famiglia – ha detto il presidente del Consorzio di tutela Bresaola della Valtellina , Mario Moro – tutto il nostro pensiero va all’uomo e all’imprenditore che era . Fondamentale è stato il suo contributo per il riconoscimento e la valorizzazione del nostro prodotto IGP . La sua passione per il lavoro e per il territorio ci sono di esempio».
Emilio Rigamonti , subentrato insieme al fratello Giovanni nella conduzione dell’attività di macelleria e salumeria aperta dal padre nel 1913 , ha contribuito a rendere la Bresaola della Valtellina IGP un prodotto conosciuto e consumato in tutto il mondo . Sua e del fratello Giovanni la decisione , alla fine degli anni 50 , di aprire il primo stabilimento produttivo industriale , ancora oggi sede della società , a Montagna in Valtellina . Successivamente sono stati avviati altri due impianti: a Poggiridenti negli anni 70 e a Mazzo in Valtellina , nel 1986 .
Secondo i dati del consorzio di tutela , ogni anno vengono prodotte 12.300 tonnellate di bresaola da parte di 16 aziende certificate , di cui solo il 5% prende la via dell’export .
Il fatturato complessivo di questo salume , che secondo la Doxa è il quinto nella scala delle preferenze degli italiani , è di quasi 500 milioni di euro .
In Valtellina la produzione di bresaola dà lavoro a 1.400 persone .
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