ELENA KEBRITE CONSIGLIERE SENATO ACCADEMICO ISFOA OSPITE D’ONORE AL RISERVATO ED ESCLUSIVO INCONTRO PRIVATO CON IL MAESTRO ERCOLE PIGNATELLI

Al seguente link :

https://youtu.be/4En-bPjIQKA

è possibile visionare il video riguardante la cerimonia istituzionale di conferimento Titoli Accademici e XVIII°esima Edizione Premio Internazionale ISFOA alla Carriera sessione Invernale 2021 svoltasi a Milano nella duplice prestigiosa storica ed istituzionale cornice della SIAM 1838 Società di Incoraggiamento Arti e Mestieri e del  Circolo Unificato dell’ Esercito  – Palazzo Cusani Ministero della Difesa .

 

 

ISFOA Libera e Privata Università di Diritto Internazionale , una vocazione ed una missione di Solidarietà , Sviluppo Sociale e Culturale che fin dalla fondazione avvenuta nel 1998 hanno caratterizzato una delle più ambite e prestigiose università telematiche internazionali , al seguente link è possibile visionare il video istituzionale riassuntivo delle opere umanitarie realizzate concretamente nel corso degli anni :

 

https://www.youtube.com/watch?v=0lQbYkNw9Fk

I.S.F.O.A.

     HOCHSCHULE FÜR SOZIALWISSENSCHAFTEN UND MANAGEMENT   

LIBERA E PRIVATA UNITELEMATICA DI DIRITTO ELVETICO  

ENTE DI RICERCA SENZA SCOPO DI LUCRO E DI INTERESSE GENERALE

Istituzione Privata Svizzera di Istruzione Superiore Universitaria e di Ricerca Accademica di Qualità Internazionale

Persona Giuridica Legalmente Costituita ed Autorizzata ai sensi degli articoli 60 e seguenti del Codice Civile Svizzero , in conformità agli articoli 20 e 27 della Costituzione Federale Svizzera e delle Leggi Cantonali , all’ Articolo 74 Legge sull ‘ Educazione e sul Diritto Scolastico Cantone Zugo , agli Articoli 29 e 62 della Legge Federale sulla Promozione e sul Coordinamento del Settore Universitario Svizzero  .

Ente Morale Autorizzato ai sensi della Legge 13 Giugno 1990 n. 68 della Repubblica di San Marino

Fondazione Internazionale Autorizzata ai sensi della Legge 7 Maggio 2011 n . 8788 della Repubblica di Albania

Istituzione Autorizzata ai sensi della Section 108 of the General Corporation Law of Delaware 

 

Istituzione appartenente al settore universitario svizzero regolato dalla Legge Federale LPSU  del 30 Settembre 2011 , sviluppa percorsi formativi che portano al conseguimento di Bachelor Degree ( Lauree Triennali ) , Master Degree ( Lauree Specialistiche ) , Executive Master e  Master of Advanced Studies , oltre che Dottorati di Ricerca – PhD , corrispondenti ai livelli 6 , 7 , e , 8 del sistema europeo E.Q.F.European Qualification Framework . 

Adotta il dispositivo procedurale normativo V.A.E. ( Validazione del Sapere Acquisito con l’ Esperienza ) che permette a tutti coloro che hanno acquisito esperienza professionale di richiedere il rilascio di una qualifica di livello universitario .

 

Conferisce legalmente titoli accademici privati idonei ai fini del riconoscimento ai sensi della Convenzione di Lisbona del 1997 del Consiglio d’Europa ratificata dalla Svizzera il 1 Febbraio 1999 e dall’Italia con la Legge n.148 del 11 luglio 2002 .

Tutti i cittadini italiani che hanno conseguito un diploma universitario all’estero possono esercitare  i diritti connessi al possesso del certificato ai sensi dell’ Articolo 3 della Convenzione di Parigi del Consiglio d’ Europa del 14 Dicembre 1959 .

Denominazione Approvata dall’ Ufficio Federale del Registro di Commercio  di Berna e del Cantone Zugo ed autorizzata dalla SEFRI Segreteria di Stato per la Formazione la Ricerca e l’ Innovazione Scuole Universitarie della Confederazione Svizzera Dipartimento Federale dell’ Economia della Formazione e della Ricerca.

 

Legalmente Autorizzata e Registrata al LEI Legal Entity Identifier al numero 984500Q2C4FAE56F1144 in data 21 Maggio 2019 .

 

Legalmente Autorizzata e Registrata nel Registro per la Trasparenza del Parlamento Europeo nella categoria IV Centri di Studio Istituti Accademici e di Ricerca al numero 866291336895-29 in data 03 Gennaio 2020

 

Legalmente Autorizzata e Registrata nel Registro dei Rappresentanti di Interesse dello Sviluppo Economico e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali della Repubblica Italiana con il numero identificativo 2020-76758522-26 nella categoria : Centri di Studio, Istituti Accademici e di Ricerca in particolare Istituti Accademici a in data 28 Agosto 2020

 

Legalmente Autorizzata e Registrata nel Registro Education Culture Directorate General and the Education Audiovisual Cultur Executive Agency of the European Commission con il Numero Identificativo PIC – Participant Identification Code 8912 79554  nella categoria : Research & Innovation Funding & Tenders Portal in data 13 Marzo 2021

Legalmente Autorizzata e Dotata a seguito di Processo di Revisione della Certificazione di Qualità ISO 9001 : 2015 con il Numero Identificativo IAS QMS F1258 per l’ Area Progettazione Organizzazione ed Erogazione di Corsi di Laurea in Modalità Telematica rilasciato in data 24 Marzo 2021

 Legalmente Autorizzata e Registrata nel Registro iCSO Dipartimento Affari Economici e Sociali dell’ ONU Organizzazione Nazioni Unite  nella categoria : Academic and Universities – Specialization Area Economics  Finance and Social in data 29 Aprile 2021 Legalmente Autorizzata e Registrata nel Registro dei Rappresentati di Interesse della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana nella categoria : Persone Giuridiche  in data 15 Novembre 2022

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Elena Kebrite , Laurea in Biologia all’ Università di Gomel – Russia – poliglotta , parla quattro lingue , russo , italiano , tedesco ed inglese , seconda Laurea in Economia e Gestione Aziendale con specializzazione in Tecnica delle Relazioni Internazionali conseguita presso la Facoltà di Scienze Aziendali ed Economiche di ISFOA Libera e Privata Unitelematica di Diritto Internazionale ,dotata di doppia cittadinanza , italiana e russa , e doppia residenza , Milano e Mosca , agente immobiliare iscritto al ruolo alla Camera di Commercio di Milano , attualmente Business Development della società di consulenza internazionale Premier Consulting Group , consigliere Senato Accademico ISFOA Libera e Privata Unitelematica di Diritto Internazionale e componente della Direzione Relazioni Esterne di Golf People Club Magazine ha partecipato quale ospite d’onore all’ esclusivo e privato incontro svoltosi Giovedì 29 Maggio 2024 a Milano nello Studio personale del Maestro Ercole Pignatelli , pittore di riconosciuta fama mondiale .

 

Ercole Pignatelli è nato il 18 Aprile 1935 a Lecce da una famiglia di aristocratici.

Il nonno paterno è chirurgo, il padre, che ha studiato violino, è amministratore ospedaliero, la nonna, rinomata sarta.

La famiglia Pignatelli vive in una casa nobiliare del XVII Secolo con soffitti alti e una terrazza da cui si può vedere la campagna, le chiese barocche, il mare e le rovine.

All’età di 12 anni scopre Pablo Picasso .

Fu una rivelazione che gli fece decidere di diventare lui stesso un pittore.

Frequenta l’ Istituto d’Arte Giuseppe Pellegrino di Lecce, si ribella ai diktat imposti dai suoi insegnanti e, all’età di 18 anni, decide di mettersi in proprio.

 

Dopo aver organizzato una mostra nei locali del Circolo Cittadino di Lecce, decide di trasferirsi a Milano, ha quasi 19 anni.

 

Prese una casa nel quartiere di Brera ed entrò in contatto con pilastri culturali come Salvatore Quasimodo, Ugo Mulas, Milena Milani, Piero Manzoni, Lucio Fontana, Giorgio Kaisserlian.

 

Iniziò gradualmente, con pazienza, passione e talento, la sua scalata verso il successo, che lo portò a diventare un pittore di fama internazionale, le radici salentine ritornano sempre nel suo percorso personale e artistico, attraverso i colori, le forme, i paesaggi di cui sono ricche le sue opere scultoree e pittoriche.

Divide il suo tempo tra il suo studio a Milano e la città barocca di Lecce dove trae ispirazione.

 

Nelle opere di Ercole Pignatelli viene raccontato un luogo, desiderato, un altrove dove ognuno di noi vorrebbe essere.

 

Quello del maestro salentino è il suo luogo immaginario, che viene raccontato attraverso un grande e coerente mosaico realizzato con dipinti che raccontano, ciascuno, i luoghi dei desideri, della vita, delle memorie e della forza generatrice della materia.

 

Quadri esuberanti attraversati da un’aura vitalistica e potente che mescola materiali, simboli e realtà.

 

In questo universo parallelo, reale e fantastico si mescolano in modo che lo spettatore possa entrare in un mondo fiabesco dell’artista.

 

Il maestro ha raccontato un mondo di fattorie, donne acrobate, vegetazioni e paesaggi rigogliosi che si alternano ad arbori desolati e nature malinconiche.

 

Tutto, però, traboccava di forza ed energia.

 

La costruzione del dipinto è sospesa, evoca un equilibrio precario, instabile, forse temporaneo, come se questo mondo fiabesco nascondesse qualcos’ altro che non ci viene rivelato, e lo spettatore rimane incapace di leggere l’opera fino in fondo e rimane in essa quel velo di mistero che può emozionare .

I suoi dipinti sono permanentemente appesi sui binari di diversi musei: Fukuyama Art Museum , Fukuyama (Giappone), Castello Sforzesco , Milano (Italia), Castello Carlo V , Lecce (Italia), Kamakura Art Museum , Kamakura (Giappone) , Galerie d’Arte Moderna e Contemporanea , Lecce (Italia) , Biblioteca J. Paul Leonard , San Francisco (Stati Uniti) .

Oltre a molteplici mostre organizzate dal 1953 in tutta Italia , le sue opere sono state premiate da musei e gallerie internazionali: New York , Shanghai , Washington , Saint-Paul de Vence , Londra , Palm Beach , Bruxelles , Antibes , San Francisco .

La mattina del 20 Novembre 1953, un venerdì nuvoloso ma senza nebbia, il diciottenne Ercole Pignatelli scende dal treno alla Stazione Centrale dopo dodici ore di viaggio da Lecce, proprio nelle settimane in cui la metropoli in febbrile ricostruzione ritrova anche l’orgoglio di capitale culturale e artistica, con la più grande mostra del dopoguerra dedicata a Pablo Picasso, a Palazzo Reale.

 

In tasca ha solo 7mila lire: «Non di più, mi avevano detto a casa, per essere sicuri che tornassi presto».

Naturalmente non è andata così: Ercole Pignatelli, che oggi di anni ne ha compiuti 89 , esattamente il 18 Aprile , a Milano da allora è sempre rimasto, visitando per il primo mese tutti i giorni la mostra di Pablo Picasso ma poi diventando quasi subito un talento riconosciuto della formidabile stagione artistica dell’avanguardia e lasciando nei decenni successivi tracce di sé non solo nelle collezioni private e nei musei, ma in due luoghi simbolo della città: nel 2011 il Palazzo della Regione, dove crea il grande affresco Germinazioni, nel 2015 il Palazzo dell’Arte alla Triennale, dove nell’arco di 26  giorni dipinge 120 metri quadrati di tela lungo l’intero perimetro della sala Impluvium in una clamorosa performance pubblica che il designer Fabio Novembre aveva immaginato e battezzato Le fatiche di Ercole.


Oggi, infine, Ercole Pignatelli di luoghi simbolo ne conquista un terzo, riallacciando idealmente il nastro del tempo a quel Novembre 1953: dal 4 al 16 Maggio 2024 nella Sala delle Cariatidi a Palazzo Reale reinterpreterà Guernica, di nuovo con una performance pubblica, ricreando in una grande tela delle stesse proporzioni (349,3×776,6 cm) quel capolavoro picassiano che della mostra milanese era stato il fiore all’occhiello.

 

Di luoghi cittadini simbolo del percorso artistico e della formidabile energia creativa di Ercole Pignatelli ce n’è però ancora uno, altrettanto importante ma più discreto: il suo studio da ben 63 anni, in via Fogazzaro, Zona 4, a comoda distanza da Piazzale Libia dove dal 1998 ha anche preso casa.

 

Non è certo un segreto, lo studio, che è stato spesso aperto in occasioni di mostre personali e con artisti amici e molte volte fotografato dall’interno per riviste d’arte, ma resta lo stesso un mistero affascinante: fuori, una palazzina delle più anonime della via, mattoncini chiari e balconi con serramenti metallici molto anni Sessanta, la serranda di un garage accanto al portone, il nome Ercole Pignatelli solo sul citofono.

 

Dentro, in un piano terra e seminterrato senza finestre ma ben illuminato solo da un grande lucernario che non concede paesaggio esterno, un grande loft tra wunderkammee deposito di tele, crani di animali, object trouvé e legni fossili, quadri coloratissimi o bicromatici appesi e appoggiati ai muri, libri accatastati, divanetto e poltrone, latte di colori acrilici e pennelli, fasci di disegni e tele in corso d’opera, su un tavolo mezza dozzina di schizzi a colori sulla foto in bianco e nero di Guernica, studi per la performance di Maggio.

La didascalia del tutto potrebbe essere proprio una frase celebre di Pablo Picasso: “La pittura è una professione da cieco: uno non dipinge ciò che vede, ma ciò che sente, ciò che dice a se stesso riguardo a ciò che ha visto”.

 

Ercole Pignatelli spiega che «in tanti decenni a Milano non ho mai dimenticato e smesso di usare i colori che ricordo dall’infanzia a Lecce», e che «la libertà creativa non consente di stare nelle righe di uno stile o di una maniera».

Per dire che la tecnica è fondamentale e nel suo caso consapevolissima ma è solo un mezzo, ti mette in mano una monografia recente intitolata Left Drawings – con la Mano Sinistra: l’occasione è stata una brutta caduta che nel 2020, oltretutto in pieno Covid, per mesi gli ha temporaneamente impedito di usare la mano destra.

 

Ha colto l’occasione per antologizzare mezzo secolo di sue poesie inedite (era stato incoraggiato a scriverle dal critico Raffaele Carrieri e da Eugenio Montale, che nel 1971 gli aveva chiesto di illustrare il suo Cinquante ans de Poesie per Gallimard e Mondadori) aggiungendovi decine e decine di disegni a penna e colori acrilici e fluorescenti su carta, mirabilmente tracciati «con la mano sinistra».

 

La storia di come Ercole Pignatelli è approdato, nel 1961, in queste stanze che non ha più lasciato, è invece inestricabilmente legata al racconto degli esordi, e può ricominciare proprio dalla mostra del 1953 di Pablo Picasso alla Sala delle Cariatidi, dove Guernica era arrivato con l’approvazione di Pablo Picasso dal Moma di New York, insieme ad altre sue 328 opere da molti musei internazionali.

 

Il celebre e molto politico dipinto,  urlo di dolore antifranchista e antifascista ispirato al bombardamento italo-tedesco della città basca repubblicana nel 1937, donato alla Repubblica di Spagna per l’Esposizione Universale dello stesso anno e mandato oltreoceano nel ’39 perché non cadesse in mano nazista (e fosse probabilmente distrutto come “arte degenerata”), resterà esposto per un mese a Palazzo Reale di Milano, ancora segnato da incendi e bombardamenti.

 

Dal giorno del suo arrivo, si è detto, il diciottenne Ercole Pignatelli gira per la mostra «finché i commessi non cacciano tutti via».

 

Ma il meglio comincia a succedere dopo l’uscita, già il primo giorno: «Mi incammino per Milano, non sapendo dove andare a dormire quella sera, e lungo via Manzoni conto almeno venti gallerie d’arte. Cominciavo a sentirmi a casa – io credo nel destino – e compro il Corriere della Sera per spulciare le “affittanze”. Con un gettone chiamo il numero di Casa Gallini, 3 camere, 12 posti letto in via Formentini quinto piano, a Brera. La proprietaria mi dice che è al completo ma in quel momento vede la valigia fuori da una porta delle camere e si corregge: si è liberato un posto, venga…».

 

Di lì in poi, sembra un romanzo tra Bohéme Miracolo a Milano, ma ambientato a Brera: «Lasciata sul letto la valigia, mi faccio un giro e scopro che c’è un sacco di movimento perché sono nel quartiere delle case di tolleranza, giro a sinistra e vado a sbattere contro il portone dell’Accademia, ovviamente chiusa. Seguo un rumore di risate e arrivo al Bar Jamaica, dove incontro quello che scoprirò essere Ettore Sordini, pittore e allievo di Lucio Fontana. Mi chiede, e tu chi sei? Dico: un pittore anch’io. Lui: vieni dentro che ti faccio conoscere uno importante, Salvatore Quasimodo…».

 

Da una conoscenza all’altra, si dipana un mondo: Lucio Fontana, Piero Manzoni, Dino Buzzati, Milena Milani che è la compagna di Carlo Cardazzo, gallerista. «Lui dice: se sei un pittore fammi vedere qualcosa. Qualche giorno dopo mi presento con un quadro fatto in fretta sul terrazzino della casa dove ho la camera. Ho solo tre colori, rosso , nero e bianco. Li uso tutti, e a differenza dei pittori lombardi dell’epoca, che dipingevano solo la guerra, ci metto  il ricordo di Lecce, porto la luce. Carlo Cardazzo dice: l’hai fatto tu? Ti do diecimila lire se me ne fai degli altri».


Saltando qualche anno. Ercole Pignatelli è sempre sotto contratto con Carlo Cardazzo, che morirà nel 1963 dopo aver patrocinato il suo debutto alla galleria Cavallino di Venezia nel 1959.

 

Il gallerista lo introduce ad Antonio Mazzotta, commercialista, impegnato in operazioni immobiliari nella ricostruzione e conterraneo di Ercole Pignatelli, ma soprattutto appassionato collezionista dal fiuto straordinario (Morandi, Sironi, Severini), che diventa suo sponsor principale. «Nel 1961 Antonio Mazzotta mi dice: è ora che ti fai uno studio tuo, noi stiamo costruendo in via Fogazzaro, c’è un grande pianterreno… . E come lo pago? Ti trovo tre clienti affidabili e ti anticipo quel che serve…»..

 

Siamo tornati a via Fogazzaro ed è ora di arrivare al prossimo appuntamento con Guernica (per una biografia più completa di Ercole Pignatelli si può leggere con grande divertimento Metamorphosis, a cura di Fortunato D’Amico, Editoriale Giorgio Mondadori, 2020): come Ercole Pignatelli ha chiesto, non si fa spoiler descrivendo i bozzetti che ha sul tavolo, ma una domanda è indispensabile: quel dipinto è un simbolo universale di denuncia delle guerre e dei fascismi.

 

Reinterpretandolo nella performance a Palazzo Reale , non può non aver riflettuto sui tempi di guerra che, dall’Ucraina a Israele e Gaza al terrorismo, sono reali ed attuali ….

 

«Naturalmente è così. E ho pensato che confrontandomi con la Guernica di Pablo Picasso io devo dare speranza.

 

Quella terribile rappresentazione della guerra è disperazione e morte. Io inserirò un’alba, non più bicromatica ma con del rosa. Un’alba primaverile che contrastando nel rispetto delle proporzioni gli elementi di catastrofe che sono parte integrante di quell’opera, apra a una possibilità. Fabio Novembre ha suggerito un titolo che al momento mi piace: “Memento Amare Semper”».

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