OSSERVATORIO ISFOA : ELEZIONI EUROPEE GIUGNO 2024 ANALISI COSTI BENEFICI DI UNA CAMPAGNA ELETTORALE PER CANDIDARSI ALL’EUROPARLAMENTO

OSSERVATORIO ISFOA : ELEZIONI EUROPEE GIUGNO 2024 ANALISI COSTI BENEFICI DI UNA CAMPAGNA ELETTORALE PER CANDIDARSI ALL’EUROPARLAMENTO

COME PREVISTO PUNTUALMENTE DAL 2021 E’ ARRIVATA LA TEMPESTA PERFETTA COSTITUITA DA FALLIMENTI LICENZIAMENTI INFLAZIONE STRETTA DI LIQUIDITA’ AUMENTO DEL COSTO DEL DENARO GLI EFFETTI DEVASTANTI DELLA GUERRA E DELLE SANZONI

 

RIFLETTERE PENSARE MEDITARE AVERE BUON SENSO ED ESSERE RAZIONALI SONO QUALITA’ BASILARI ED INNATE CHE PERO’ VANNO SVILUPPATE E COLTIVATE CON UNA ADEGUATA FORMAZIONE ACCADEMICA

RASSEGNA STAMPA CONSIDERAZIONI RIFLESSIONI COMMENTI OSSERVAZIONI SPUNTI SCENARI E PREVISIONI

Con la presentazione delle liste per le europee dell’8-9 giugno, per gli oltre 600 candidati è iniziata la caccia a uno dei 76 seggi assegnati all’Italia a Strasburgo.

E se per i nomi di primo piano, i capolista e i leader in corsa di Fratelli di Italia,Partito Democratico,M5S, Lega e Forza Italia il posto,al netto delle rinunce,è assicurato, per un altro centinaio di candidati,quelli che vengono in lista subito dopo i big,sarà una battaglia all’ultima preferenza.

E di preferenze ne potrebbero servire molte: se nelle precedenti europee del 2019, per esempio, c’è chi è stato eletto (complice il passo indietro dei leader) con meno di 9mila voti, in altri casi non ne sono stati sufficienti neanche 70mila.

Anche perché la battaglia è su circoscrizioni enormi (quella del Nord Ovest ha più di 15 milioni di abitanti).

C’è più di un motivo quindi se in queste settimane i sondaggi sulle elezioni europee di Giugno vengono analizzati febbrilmente nelle segreterie di partito e dai diretti interessati.

Il costo della campagna elettorale dei candidati è alto e spesso ricade sui singoli, non potendo i partiti coprire le spese di tutti gli aspiranti europarlamentari.

E così il posizionamento in lista, alla luce dei predetti sondaggi, diventa fondamentale per capire se quelle spese verranno poi ripagate dalla conquista del seggio.

E quindi bisognerà mettere mano al proprio portafoglio o essere bravi ad attrarre finanziatori.

Istituti di Ricerca hanno messo in fila lo stipendio, i rimborsi e gli altri benefit dovuti ai deputati dall’Eurocamera, che aiutano a capire perché a due mesi dal voto i Partiti danno così peso ai candidati per capire se valga la pena auto-finanziarsi la campagna elettorale in giro per i vaste circoscrizioni elettorali, con la concreta possibilità di essere poi eletti.

Tra manifesti, volantini, cene, campagne sui social, noleggio degli spazi pubblicitari, affitto dei locali per convegni e comizi, bisogna disporre di un budget da 50mila euro in su, secondo chi già in passato ha tentato la corsa. Ma si può arrivare a spendere il doppio.

Anche perché si potrà fare poco affidamento sulle casse dei partiti, sempre più esangui.

Il Partito Democratico, struttura che in passato ha messo a disposizione più risorse per le europee, è passato da oltre 4 milioni spesi nel 2014 a 2,9 milioni nel 2019.

Ed è probabile un calo ulteriore quest’anno.

Ben più distanti poi i tre partiti di centrodestra (ciascuno tra 1,2-1,3 milioni spesi nel 2019) per non parlare del M5S, fermo nel 2019 a 402mila euro.

In base alla Legge, i singoli candidati hanno un limite massimo di spese per la loro campagna: 52mila euro per ogni circoscrizione a cui vanno aggiunti 0,01 euro per ogni residente della circoscrizione.

Nel Nord Ovest, il collegio più grande, il tetto è pari a 210mila euro, nel Sud si è a 187mila euro, per scendere a 169mila al Centro e 167mila nel Nord Est.

Il limite più basso è 116mila euro nelle Isole.

Se la spesa può sembrare alta, il gioco può valere la candela.

Dalle analisi emerge che per sostenere una corsa al seggio con qualche possibilità di vittoria costa dai 50mila euro in su.

I Partiti coprono per intero le spese solo per i grandi nomi, mentre gli altri devono provvedere da soli.

Tante le voci da mettere in conto: lo staff, l’affitto delle sedi elettorali, la comunicazione via social e non solo, realizzazione e diffusione degli spot, l’affissione dei cartelloni elettorali, le cene e i banchetti – che servono anche a raccogliere donazioni.

Ma poi bisogna aggiungere le spese per la macchina (almeno una) con la quale girare il collegio elettorale per partecipare agli eventi, farsi vedere, farsi conoscere e riconoscere.

Provare a vincere il seggio può costare fino a 200mila euro.

Ma indebitarsi momentaneamente, con la sicurezza o quasi della rielezione, può non essere una cattiva idea dal momento che poi all’Europarlamento stipendio e altri benefit permettono di ripagare lo sforzo.

Un europarlamentare guadagna anche oltre 18mila euro al mese, tra stipendio base e indennità varie. Si può tranquillamente superare il milione di euro sommando i cinque anni di legislatura.

L’europarlamentare prende uno stipendio lordo di 10mila euro, con aliquota fiscale agevolata che porta a un netto di 7.850 euro mensili, ai quali si aggiungono 4.950 euro per le spese generali e 350 euro a presenza.

I lavori tra Strasburgo e Bruxelles procedono per cinque giorni a settimana, tre settimane al mese agosto escluso.

Il totale della diaria sale a 5.250 euro, e il compenso netto per ciascuno è di 18.050.

Vi sono poi altre voci che consentono all’europarlamentare di coprire i costi degli spostamenti, quelli dello staff, la palestra.

Si tratta di 27.800 euro per avere tre assistenti a Bruxelles, 2.630 mensili per le spese di attività, altri 400 per le trasferte fuori dal Paese di elezione per motivi diversi dalle visite ufficiali, il rimborso totale dei viaggi verso il Belgio.

A questo si aggiunge la possibilità di inviare 110 visitatori l’anno nelle sedi dell’Europarlamento, 540 euro a testa, per far conoscere le istituzioni dell’Unione Europea.

In tutto,l’elezione può valere fino a 3 milioni, garantiti, nei cinque anni di legislatura.

Davide Bordoni, segretario della Lega nel Lazio, è un veterano delle campagne elettorali, e corre quest’anno nella circoscrizione Centro: «Per me non è la prima campagna elettorale e ho la fortuna di aver già una rete di persone che mi conosce, ho un sito internet e canali social aggiornati. Ma chi è alla prima esperienza può arrivare a spendere tranquillamente oltre i 50mila euro. Bisogna investire in cartelloni pubblicitari, in spot elettorali».

Federico Pizzarotti, l’ex sindaco di Parma candidato con Azione nella circoscrizione Nord-Est, ha affittato un Id. Buzz, il van elettrico della Volkswagen, per muoversi tra Emilia-Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.

E dichiara: «Nella prima settimana di campagna ho fatto stampare 10mila volantini. Alla fine credo che arriverò a 100mila. Le spese complessive saranno legate ai fondi raccolti con le sottoscrizione online. Ma non è ipotizzabile una cifra inferiore a 50mila euro».

Massimiliano Smeriglio, esponente storico della sinistra romana, eurodeputato uscente eletto nel 2019 nelle liste del Pd, corre questa volta con l’Alleanza Verdi e Sinistra nelle circoscrizioni Nord Ovest e Centro. «Nel 2019 le preferenze raccolte furono 73mila – spiegano dallo staff, che non si sbilancia sul budget di spesa -. In questa tornata arrivare alla metà sarebbe un bel traguardo».

TRASFORMA L’ ESPERIENZA IN LAUREA POICHE’ NELLA MODERNA SOCIETA’ SOLO CHI E’ DOTTORE VIENE VERAMENTE CONSIDERATO E VALORIZZATO

POTRESTI ESSERE GIA’ LAUREATO E NON SAPERLO E QUINDI AVER PERSO OPPORTUNITA’ DI CARRIERA ED AUMENTI DI STIPENDIO E SE PRESENTI UN CANDIDATO AVRAI UN IMPORTANTE RICONOSCIMENTO ECONOMICO OLTRE ALLA GRATITUDINE ETERNA DEL TUO CONOSCENTE .


La V.A.E. ( Validazione del Sapere Acquisito con l’ Esperienza ) è un dispositivo procedurale normativo avviato in Francia nel 2002 ed adottato anche da ISFOA Libera e Privata Università di Diritto Internazionale che permette a tutti coloro che hanno acquisito esperienza professionale di richiedere il rilascio di un diploma universitario .


Questo sistema di convalida dell’apprendimento non formale e informale si basa su una ampia esperienza di pratiche in materia di identificazione e riconoscimento dell’apprendimento pregresso e dell’esperienza professionale ed ha l’obiettivo di dare la possibilità a chi non possiede un titolo di studio , ma vanta esperienze professionali e competenze per ottenere un primo livello di qualifica , di accrescere il proprio livello di istruzione a livello accademico .

 

ISFOA HOCHSCHULE FÜR SOZIALWISSENSCHAFTEN UND MANAGEMENT Libera e Privata Università di Diritto Internazionale fin dalla sua costituzione avvenuta nel 1998 è caratterizzata e riconosciuta universalmente per la propria missione di Solidarietà , Sviluppo Sociale Culturale caratteristiche queste uniche che l’ hanno fatta diventare una delle più ambite e prestigiose università telematiche internazionali , possiede di conseguenza una consolidata reputazione che la qualifica come una organizzazione corretta , trasparente e veloce , soprattutto nella erogazione e destinazione dei fondi raccolti destinati ad opere di bene sia in Africa che in Italia .

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