ISFOA POLTRONE : CHABI NOURI – BONHAMS

Il rettore ISFOA Libera e Privata Unitelematica di Diritto Internazionale , unitamente a tutti i componenti del Senato Accademico , intendono esprimere le proprie congratulazioni al neo nominato Global CGief Executive Officer di Casa d’Aste Bonhams , dottoressa Chabi Nouri. 

In questi primi sei mesi del 2024 i risultati dei grandi brand del lusso hanno deluso le attese degli investitori e, soprattutto, hanno lottato per far fronte al calo delle vendite in Asia trainate lo scorso anno dalla Cina responsabile di quasi il 16% della spesa globale per il lusso.

Stessa dinamica anche per i dipartimenti del lusso (Gioielli, Borse, Orologi e Vino) delle case d’aste, che hanno evidenziato in questa prima parte dell’anno, risultati ridimensionati rispetto al brillante passato: Christie’s ha chiuso i primi sei mesi con un calo del 39% del turnover del dipartimento.

Il lusso, tuttavia, rimane strategico poiché rappresenta una categoria d’ingresso per i nuovi acquirenti e tra i big delle aste c’è chi punta a svilupparlo maggiormente.

Bonhams, acquisita nel 2018 dal private equity Epiris, all’inizio di agosto, ha nominato Global Ceo Chabi Nouri, puntando sulle sue precedenti esperienze professionali.

La carriera di Chabi Nouri è stata tutta dedicata al segmento del lusso a partire da Cartier, ricoprendo diversi ruoli in 10 anni, nel 2014 è entrata in Piaget, proprietà di Richemont, come responsabile marketing e ha poi ricoperto il ruolo di ceo per oltre quattro anni.

Dopo Piaget, è stata la volta della banca svizzera Mirabaud Group, dov’è entrata a far parte della divisione Private Equity come partner e ha co-gestito il franchise Lifestyle Private Equity insieme a David Wertheimer, figlio di uno dei proprietari di Chanel.

Chabi Nouri sostituisce Bruno Vinciguerra, al timone dal 2018, che ha lasciato la casa d’aste in febbraio.

Ha ampliato la presenza globale con una strategia di crescita per linee esterne acquisendo rapidamente case d’asta regionali di medie dimensioni, come Bukowskis a Stoccolma, Bruun Rasmussen a Copenaghen, Skinner a Boston e Cornette de Saint Cyr a Parigi e Bruxelles.

Ora, Bonhams ha 14 sale d’asta nel mondo con rappresentanti in più di 30 Paesi, con oltre 60 categorie di oggetti da collezione che vanno dalle auto d’epoca e di lusso all’arte buddista e, persino, alle armi. La corsa alle acquisizioni si è dimostrata vincente soprattutto nel 2023, quando Bonhams ha raggiunto il miglior fatturato di sempre di 1,14 miliardi di dollari (+14% sul 2022).

Altri indicatori hanno registrato una crescita significativa: il totale delle vendite annuali dell’Asia-Pacifico, il numero degli acquirenti Millennials e Gen Z e la crescita dei lotti venduti online.

 

 

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