ISFOA OSSERVATORIO MOBILITA’ MOTOCITY / CARCITY : PER I CARBURANTI UN AUMENTO AL GIORNO PER 16 GIORNI

PER I CARBURANTI UN AUMENTO AL GIORNO PER 16 GIORNI

PIENO DI TASSE PER LO STATO

DALL’OPERAZIONE CARTELLONI PER PREZZI PIU’ TRASPARENTI RINCARI SU BENZINA E DIESEL

Mercoledì 16 Agosto 2023 la benzina ha superato i 2,7 euro al litro alla stazione Villoresi Ovest, sull’autostrada A8 Milano-Varese.

In base a quanto riportato dall’Osservaprezzi del Ministero delle Imprese e del made in Italy – che acquisisce giornalmente i dati comunicati dai gestori – il distributore ha venduto in modalità self service la verde a 2,722 euro al litro e il diesel a 2,622 euro al litro, contro una media autostradale rispettivamente di 2,019 euro al litro per la benzina e di 1,928 per il diesel.

Lo stesso prezzo, nel giorno di Ferragosto, aveva spinto le associazioni dei consumatori a chiedere maggiori controlli.

La Guardia di Finanza ha intensificato le verifiche: «In relazione all’evolversi dello scenario di alta volatilità che condiziona l’andamento del prezzo del carburante per autotrazione a Ferragosto, in concomitanza con l’incremento dell’utenza stradale connesso all’esodo estivo» i militari delle Fiamme Gialle hanno «intensificato i controlli a tutela dei cittadini in materia di trasparenza dei prezzi», ha comunicato il Comando.

Assoutenti ha calcolato che, sommando esodo e controesodo estivo e ipotizzando 15 milioni di auto in circolazione sulle autostrade e una media di 3 pieni, lo Stato incasserebbe 2,27 miliardi di euro: 1,51 a titolo di accise e 762,75 milioni a titolo di Iva.

Considerando il prezzo medio dei carburanti della settimana dal 7 al 13 agosto fornito dal Ministero dell’Ambiente nella rilevazione del 14 agosto (1,939 euro al litro la benzina e 1,827 euro al litro il gasolio) gli italiani pagano su ogni litro di verde 1,077 euro di tasse: 0,728 euro per le accise e oltre 0,349 euro per l’IVA.

Sul gasolio la tassazione pesa per circa 0,946 euro al litro: 0,617 per le accise, 0,329 euro per l’IVA.

«Il governo deve attivarsi introducendo meccanismi automatici di riduzione di IVA e accise su benzina e gasolio in occasione dell’incremento dei prezzi industriali in modo da alleggerire la spesa degli italiani sia per i rifornimenti, sia per quei prodotti come gli alimentari che risentono dei maggiori costi di trasporto», ha detto il presidente di Assoutenti Furio Truzzi.

Che ha chiesto inoltre «un intervento urgente al governo Meloni affinché si utilizzino gli extraprofitti garantiti in questi giorni dalle tasse sui carburanti per tagliare subito le accise su benzina e gasolio, al pari di quanto fatto dal precedente esecutivo Draghi».

Infine, conclude il presidente di Assoutenti, «serve un’indagine approfondita sulla formazione dei prezzi dei carburanti dall’estrazione, alla vendita fino alla pompa, passaggi dove si nasconde la vera speculazione».

Il 1° Agosto, quando i gestori sono stati obbligati a esporre i cartelli con i prezzi medi regionali dei carburanti (provinciali per Trento e Bolzano) e nazionali sulla rete autostradale, per quanto riguarda quest’ultima la media si assestava a 1,984 euro al litro per la benzina e di 1,854 euro al litro per il diesel.

I rincari sono stati quindi rispettivamente di quasi 4 e di oltre 7 centesimi al litro. «Sono 16 giorni di aumenti quotidiani in barba al cartello dei prezzi medi. È ora che il governo rifletta seriamente sulle accise», ha sottolineato la Federazione Italiana Gestori Carburanti e Affini, confermando che per il sedicesimo giorno consecutivo, i prezzi sono aumentati: «Il cartello dei prezzi medi, imposto ai distributori dal governo, nulla ha potuto, né ha mai avuto alcuna possibilità di farlo, contro gli aumenti dovuti ai valori in ascesa dei mercati internazionali dei prodotti», hanno chiosato i benzinai.

Sulla questione è intervenuto il ministero delle Imprese e del Made in Italy guidato da Adolfo Urso, con una nota: «Si precisa che il prezzo industriale della benzina, depurato dalle accise, è inferiore rispetto ad altri Paesi europei, come Francia, Spagna e Germania. Il prezzo alla pompa è, oggi (ieri per chi legge, ndr) rispetto alla giornata precedente, sostanzialmente stabile e maggiore di 0,02-0,04 euro rispetto alla rilevazione di domenica. Si nota quindi un rallentamento del trend degli aumenti, dovuti alla crescita delle quotazioni internazionali, che si erano osservati nell’ultimo mese, a dimostrazione di come sia stata efficace in questi mesi l’azione del monitoraggio del Mimit e, a partire dal mese di agosto, lo strumento dell’esposizione del prezzo medio regionale». Per il ministero, le quotazioni internazionali medie della scorsa settimana hanno mostrato aumenti analoghi a quelli del prezzo alla pompa.

Non sono mancate critiche a questa lettura da parte dell’opposizione, con rappresentati del PD e di Europa Verde che hanno contestato al governo soprattutto il mancato taglio delle accise.

Intanto, sulle piazze internazionali, le quotazioni WTI del petrolio ieri sono scese sotto gli 80 dollari al barile, in leggero calo rispetto al giorno precedente.