ISFOA OSSERVATORIO : ISABELLA TOVAGLIERI EUROPARLAMENTARE DELLA LEGA AFFERMA CHE LA DIRETTIVA SULLE CASE GREEN APPROVATA NEI GIORNI SCORSI SCARICA I COSTI SUI GOVERNI NAZIONALI E SUI CITTADINI NEL CASO ITALIANO SI TRATTA DI SVARIATI MILIONI DI IMMOBILI CHE DOVRANNO PAGARE UN COSTO ELEVATISSIMO PER ADEGUARSI ALLE EMISSIONI ZERO STIMATO IN CENTINAIA DI MILIARDI DI EURO SENZA TENER CONTO POI DELLE SANZIONI PREVISTE PER CHI NON SI ADEGUERA’ IN DEFINITIV SI FINISCE PER COLPIRE IL BENE PRIMARIO COME LA CASA CHE RAPPRESENTA I RISPARMI DI UNA VITA DELLA MAGGIOR PARTE DELLA POPOLAZIONE ITALIANA CONFERMANDO COSI IN MANIERA AUTOREVOLE  LA SITUAZIONE DI GRANDE CRISI DEL  MERCATO IMMOBILIARE IN ITALIA CHE COMPORTERA’ UNA NOTEVOLE RIDUZIONE DEI PREZZI E DELLE COMPRAVENDITE ED UN AUMENTO ESPONENZIALE DEI MUTUI E DELLE SPESE DI MANTENIMENTO CAUSATA DALLA  MAZZATA DELLA UNIONE EUROPEA PER EFFICIENTARE LE EMISSIONI.

ISFOA OSSERVATORIO : ISABELLA TOVAGLIERI EUROPARLAMENTARE DELLA LEGA AFFERMA CHE LA DIRETTIVA SULLE CASE GREEN APPROVATA NEI GIORNI SCORSI SCARICA I COSTI SUI GOVERNI NAZIONALI E SUI CITTADINI NEL CASO ITALIANO SI TRATTA DI SVARIATI MILIONI DI IMMOBILI CHE DOVRANNO PAGARE UN COSTO ELEVATISSIMO PER ADEGUARSI ALLE EMISSIONI ZERO STIMATO IN CENTINAIA DI MILIARDI DI EURO SENZA TENER CONTO POI DELLE SANZIONI PREVISTE PER CHI NON SI ADEGUERA’ IN DEFINITIV SI FINISCE PER COLPIRE IL BENE PRIMARIO COME LA CASA CHE RAPPRESENTA I RISPARMI DI UNA VITA DELLA MAGGIOR PARTE DELLA POPOLAZIONE ITALIANA CONFERMANDO COSI IN MANIERA AUTOREVOLE  LA SITUAZIONE DI GRANDE CRISI DEL  MERCATO IMMOBILIARE IN ITALIA CHE COMPORTERA’ UNA NOTEVOLE RIDUZIONE DEI PREZZI E DELLE COMPRAVENDITE ED UN AUMENTO ESPONENZIALE DEI MUTUI E DELLE SPESE DI MANTENIMENTO CAUSATA DALLA  MAZZATA DELLA UNIONE EUROPEA PER EFFICIENTARE LE EMISSIONI

COME PREVISTO PUNTUALMENTE DAL 2021  E’ ARRIVATA LA TEMPESTA PERFETTA COSTITUITA DA FALLIMENTI LICENZIAMENTI INFLAZIONE STRETTA DI LIQUIDITA’ AUMENTO DEL COSTO DEL DENARO GLI EFFETTI DEVASTANTI DELLA GUERRA  E DELLE SANZONI

 

RIFLETTERE PENSARE MEDITARE AVERE BUON SENSO ED ESSERE RAZIONALI SONO QUALITA’ BASILARI ED INNATE CHE PERO’ VANNO SVILUPPATE E COLTIVATE CON UNA ADEGUATA FORMAZIONE ACCADEMICA

RASSEGNA STAMPA CONSIDERAZIONI RIFLESSIONI COMMENTI OSSERVAZIONI SPUNTI SCENARI E PREVISIONI

Case green, Tovaglieri (Europarlamentare): “Questa direttiva scarica i costi sui governi nazionali e sui cittadini”

Come sottolineato nel corso dell’intervista, “non è stato previsto alcuno specifico capitolo di spesa, ma solo generici riferimenti ad alcuni fondi, assolutamente insufficienti e in buona parte vincolati”

Con l’approvazione in via definitiva della direttiva sulle case green (Energy Performance of Buildings Directive, Epbd) da parte della plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, ci si domanda cosa accadrà in concreto adesso. 

Isabella Tovaglieri, Europarlamentare della Lega, membro della commissione ITRE (Industria, Ricerca ed Energia), FEMM (Diritti della Donna) e IMCO (Mercato Interno e Protezione dei Consumatori), nonché relatrice ombra del provvedimento commenta la Direttiva risponde ad una serie di preoccupanti interrogativi .

Come ricordato, il testo “entrerà in vigore in tutta l’Unione entro il ventesimo giorno dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, ma gli Stati Membri avranno tempo 24 mesi per recepirla. Ciò significa che per vederla a tutti gli effetti nel nostro ordinamento dovremo aspettare il 2026”.

Iabella Tovaglieri ha poi sottolineato che, “nonostante alcuni miglioramenti, l’impianto della direttiva rimane altamente problematico” e ha posto l’accento sul fatto che “non è stato previsto alcuno specifico capitolo di spesa, ma solo generici riferimenti ad alcuni fondi (PNRR, fondi di coesione, fondo sociale per il clima), assolutamente insufficienti e in buona parte vincolati”.

LA DIRETTIVA SULLE CASE GREEN E’ STATA APPROVATA . SEBBENE IN PLENARIA SIA GUNTO UN TESTO CON VINCOLI MENO STRINGENTI RISPETTO A QUNTO PREVISTO INIZIALMENTe, PER IL PARCO IMMOBILIARE DELL’UNIONE EUROPEA RIMANE L’OBIETTIVO DELLE EMISSIONI ZERO ENTRO IL 2050. IN BASE A QUANTO PREVISTO DALL’ACCORDO RAGGIUNTO CODSA ACCADRA’ IN PRATICA IN ITALIA ?

“Il testo della Direttiva è stato modificato in molte delle sue parti, ma diversi punti dell’impianto originario – tra cui i più critici – sono stati mantenuti, così come l’obiettivo delle emissioni zero al 2050 per il parco immobiliare europeo.

In base a quanto approvato dalla plenaria, tutti gli Stati Membri dovranno predisporre dei piani di rinnovamento degli edifici che abbiano come obiettivo proprio le emissioni zero entro il 2050, e che prevedano degli step intermedi obbligatori: una riduzione del 16% dei consumi energetici degli edifici entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035.

Il nostro Governo dovrà, dunque, mettersi all’opera per trasformare milioni di immobili in ‘edifici ad emissioni zero’ nei prossimi anni”.

QUALI SONO ORA I PROSSIMI PASSAGGI ?

“Con il voto di martedì 12 marzo 2024  in plenaria, la direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia è diventata Legge.

Entrerà in vigore in tutta l’Unione entro il ventesimo giorno dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, ma gli Stati Membri avranno tempo 24 mesi per recepirla.

Ciò significa che per vederla a tutti gli effetti nel nostro ordinamento dovremo aspettare il 2026”.

I PARTITI DI MAGGIORANZA HANNO VOTATO CONTRO . PERCHE’? QUALI SONO LE PERPLESSITA’ MAGGIORI?

“Purtroppo, nonostante alcuni miglioramenti, l’impianto della direttiva rimane altamente problematico.

Innanzitutto, c’è il problema di chi pagherà queste ristrutturazioni, visto che la stessa Commissione stima in centinaia di miliardi di euro i costi imposti da questo provvedimento. Eppure, non è stato previsto alcuno specifico capitolo di spesa, ma solo generici riferimenti ad alcuni fondi (Pnrr, fondi di coesione, fondo sociale per il clima), assolutamente insufficienti e in buona parte vincolati.

Senza parlare, poi, del fatto che il testo prevede delle sanzioni per chi non si adegua, una scelta sbagliata, che ricadrà soprattutto sui cittadini più fragili. Questa direttiva ‘case green’ scarica tutti i costi sui governi nazionali e sugli stessi cittadini: si finisce così per colpire i nostri risparmi e un bene primario come la casa”.

CHE RUOLO SPETTA ORA AI SINGOLI GOVERNI NAZIONALI? QUALI SONO LE STRADE CHE POTRANNO ESSERE PERCORSE NELLO SPECIFICO IN ITALIA?

“I singoli governi dovranno occuparsi di recepire la direttiva e presentare nei prossimi anni un piano di ristrutturazioni, in cui devono elencare le misure che intendono portare avanti per efficientare il loro parco edilizio. Nel caso italiano, parliamo di svariati milioni di immobili, tra residenziali e non.

Il problema di fondo però rimane: qualunque strada decida di seguire il Governo italiano per giungere alle emissioni zero entro il 2050, ci sarà un costo elevatissimo da dover pagare e chiedere ai propri cittadini, soprattutto a quelli che vivono negli edifici più energivori e che sono spesso economicamente più fragili.

L’Europa ha però deciso di non farsene carico”.

A GIUGNO CI SARANNO LE ELEZIONI EUROPEE. IL GREEN DEAL E’ UN TEMA IMPORTANTE. ALLA LUCE DI QUANTO E’ ACCADUTO CON LA DISCUSSIONE SULLA DITRETTIVA EUROPEA PER LE CASE GREEN , IN CHE CHIAVE DEVE ESSERE AFFRONTATA TALE QUESTIONE CRUCIALE?

“Il Green Deal è il tema cardine della Commissione Von der Leyen e contiene decine di provvedimenti che sono andati a colpire diversi settori: automotive, agricoltura, allevamento, industria, oltre all’edilizia. L’approccio della Commissione è stato estremamente ideologico e impositivo, fatto di divieti, limitazioni e obiettivi da raggiungere in tempi record, senza minimamente tenere in considerazione le peculiarità dei nostri territori e le necessità delle nostre industrie.

Come sulla direttiva ‘Case Green’, così anche in altri settori, questo Green Deal è irrealizzabile, e avrà gravi ripercussioni sul tessuto sociale ed economico dei nostri Paesi.

Mi auguro che, con le elezioni del prossimo giugno, si arrivi a una maggioranza diversa in Europa, che possa affrontare la transizione ecologica con più realismo e buonsenso”.

TRASFORMA L’ ESPERIENZA IN LAUREA POICHE’ NELLA MODERNA SOCIETA’ SOLO CHI E’ DOTTORE VIENE VERAMENTE CONSIDERATO E VALORIZZATO

POTRESTI ESSERE GIA’ LAUREATO E NON SAPERLO E QUINDI AVER PERSO OPPORTUNITA’ DI CARRIERA ED AUMENTI DI STIPENDIO E SE PRESENTI UN CANDIDATO AVRAI UN IMPORTANTE RICONOSCIMENTO ECONOMICO OLTRE ALLA GRATITUDINE ETERNA DEL TUO CONOSCENTE .

                                     
La V.A.E. ( Validazione del Sapere Acquisito con l’ Esperienza ) è un dispositivo procedurale normativo avviato in Francia nel 2002 ed adottato anche da ISFOA Libera e Privata Università di Diritto Internazionale che permette a tutti coloro che hanno acquisito esperienza professionale di richiedere il rilascio di un diploma universitario .


Questo sistema di convalida dell’apprendimento non formale e informale si basa su una ampia esperienza di pratiche in materia di identificazione e riconoscimento dell’apprendimento pregresso e dell’esperienza professionale ed ha l’obiettivo di dare la possibilità a chi non possiede un titolo di studio , ma vanta esperienze professionali e competenze per ottenere un primo livello di qualifica , di accrescere il proprio livello di istruzione a livello accademico .

 

ISFOA HOCHSCHULE FÜR SOZIALWISSENSCHAFTEN UND MANAGEMENT Libera e Privata Università di Diritto Internazionale fin dalla sua costituzione avvenuta nel 1998 è caratterizzata e riconosciuta universalmente per la propria missione di Solidarietà , Sviluppo Sociale Culturale caratteristiche queste uniche che l’ hanno fatta diventare una delle più ambite e prestigiose università telematiche internazionali , possiede di conseguenza una consolidata reputazione che la qualifica come una organizzazione corretta , trasparente e veloce , soprattutto nella erogazione e destinazione dei fondi raccolti destinati ad opere di bene sia in Africa che in Italia .

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